Imola, Baccanale verso il via con l'incognita rincari

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La settimana del Baccanale 2022 prende il via. Giovedì, infatti, parte la kermesse dedicata all’enogastronomia che per tre settimane, quindi fino al 13 novembre, attraverserà la città nei suoi spazi pubblici, culturali ma anche e soprattutto nei ristoranti del territorio dei dieci comuni del circondario. Questi ultimi, infatti, sono una delle arterie di questo evento in cui i contenuti agroalimentari diventano rappresentazioni di gusto da assaporare attraverso menù a tema.

Tema che quest’anno viaggia attorno al concetto dei “Ripieni”. Una festa per la gola e non solo che si apre all’insegna delle grandi incognite legate al caro bollette, inflazione, restrizioni economiche delle famiglie che, direttamente, non potrà che colpire l’ultimo protagonista della filiera della tavola: i ristoranti. Al di là delle necessarie «positive attese» espresse dalle associazioni di categoria, sul tema le stesse non nascondono quanto «la situazione congiunturale legata alla perdita del potere di acquisto delle famiglie» non potrà che riversarsi anche sulle scelte come quelle legate all’esperienza enogastronomica.

Tra attese e realtà

«Le aspettative a pochi giorni dall’avvio di una delle manifestazioni più importanti per il tessuto commerciale, ristorativo, culturale della città – spiega il presidente di Ascom-Confcommercio Imola, Danilo Galassi –, anche alla luce di un periodo dell’anno che è “più spento”, sono e non possono che essere alte. Sappiamo che le difficoltà economiche che stanno interessando questo periodo non giocano a favore».

«Non a caso – continua – dopo una settimana dall’avvio dell’evento abbiamo chiesto ai nostri uffici di fare una piccola e prima rilevazione sull’umore e sui feedback da parte dei nostri associati ristoratori. Non dormiamo sugli allori ma non possiamo e non vogliamo di certo fasciarci la testa prematuramente».

Sulla falsariga anche la posizione di Confesercenti. «Non è un periodo semplice. Per il Baccanale – sottolinea Sabina Quarantini – abbiamo però visto un’ampia adesione di ristoranti e osterie. Questo è un bene perché proprio la moltitudine di proposte permette di soddisfare esigenze, gusti e possibilità di spesa differenti».

«Rimane però il fatto – sottolinea – come rispetto al passato ci sono più difficoltà da parte di chi vuole provare questa itinerante offerta. Noi dobbiamo rimanere ottimisti, anche se realisti».

I protagonisti della tavola

Come detto, i ristoranti, osterie e pizzerie aderenti all’edizione 2022 sono una quarantina. Qui durante tutto l’evento si potranno chiedere menù degustazione in linea con il tema dei ripieni. Proposte che dall’antipasto al dolce interpretano al meglio l’impostazione culinaria di questa terra e territorio tra tradizione e modernità. Prezzi variabili, che spaziano da un minimo di 20 euro a persona fino ad arrivare a quello proposto dal bi-stellato “San Domenico” da 150 euro, vini esclusi, che permetteranno non solo di soddisfare i palati di tutti i gusti ed esigenze ma anche e soprattutto di portafoglio.

A questi inoltre si aggiungono anche pubblici esercizi, in totale sei, non riferibili esclusivamente alla ristorazione vera e propria che comunque presentano, per l’occasione, fuori menù con proposte dedicate al Baccanale 2022 come cocktail, assaggi e proposte sfiziose. Per maggiori informazioni e per avere una mappa aggiornata su quali siano e dove si trovino i ristoranti e i locali aderenti: www.baccanaleimola.it.

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