Gli studenti all’Alberghetti concordano col preside: erano e sono contrari all’occupazione. È stato un inizio di settimana rocambolesco quello dell’Itis di Imola, ma in realtà non c’è stata nessuna vera e propria occupazione. O meglio, c’è stato un tentativo, cominciato male e finito peggio, perché molti studenti non ne sposavano le cause. Le forze dell’ordine ora indagano sulla denuncia contro ignoti per i danneggiamenti avvenuti in serata lunedì scorso, ma già da martedì a scuola era tutto regolare.
Il no degli studenti
Di occupazione all’Alberghetti si parlava da tempo: «Alcuni ragazzi di seconda e di terza ci avevano chiesto di occupare – spiega una delle rappresentanti del polo, Valentina Bonetti –. I motivi però, le macchinette che non funzionano e i bagni rotti, non ci parevano sufficienti. D’accordo con il preside abbiamo proposto loro una autogestione, ma non c’era interesse. Allora si sono organizzati senza dircelo, con gruppi su Telegram, Instagram e Whatsapp coinvolgendo più di 200 persone. La voce si è sparsa e abbiamo avvisato il preside». È stato questo a rovinare i piani agli organizzatori, che lunedì mattina hanno trovato le pattuglie della polizia fuori dalla scuola.
Autogestione
L’unica possibilità a quel punto rimaneva dunque l’autogestione, che si è svolta in un corridoio dell’Itis, come concordato con il preside Gian Maria Ghetti che ieri diceva: «Mi avevano detto che avrei ricevuto le motivazioni della protesta ma non è ancora arrivato nulla». «Si doveva firmare per entrare e poi si poteva andare in classe o all’autogestione. Molti però non sono neanche venuti a scuola sapendo quello che stava succedendo», aggiunge Bonetti. L’autogestione è stata piuttosto magra: «Non ci sono state attività alternative – racconta uno studente incuriosito –. Volevo vedere cosa si faceva e sono rimasto: si poteva stare a scuola fino alle 23. Sulle 21 nell’area del liceo qualcuno ha acceso un fumogeno ed è scattato l’allarme. Io e i miei compagni però eravamo già fuori quando hanno cominciato a fare vandalismo, e forse c’erano anche studenti di altre scuole».
Filmati al vaglio
A quel punto è stata «una mia collaboratrice presente a chiamare le forze dell’ordine – spiega Ghetti –. Non sono riusciti a fermare i responsabili, ma alcuni video girati dagli stessi potrebbero risultare utili a individuarli. Per ora non ci sono provvedimenti, però mi preme sottolineare che si tratta di una minoranza su tutti e 1.800 gli studenti del polo». «Mi è dispiaciuto vedere lo slogan “Alberghetti occupato per un istituto migliorato” perché è stato tutto tranne che migliorato. Non rappresento questo tipo di studenti ma una delle migliori scuole che ci prepara al meglio al lavoro e all’università», conclude Bonetti. I danni non sono di grande entità, sul caso indaga comunque la polizia che ha ricevuto formale denuncia di danneggiamento da parte della scuola. Nei prossimi giorni verranno sentiti in commissariato i diversi studenti identificati sul posto lunedì sera stessa durante il fuggi fuggi generale nel corso del quale non si esclude che possano essere entrati nella scuola anche soggetti esterni.