Imola, asili nido: il Comune fa entrare 50 bambini in più

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Crescono la disponibilità e quindi le richieste delle famiglie per posti negli asilo nido imolesi. Fino a ora sono 384 le domande presentate, un 10% in più rispetto all’anno scorso. Ma la novità importante è che i posti messi a disposizione passano dagli attuali 575 ai 632 alla data di avvio dell’attività educativa, fissata al 30 agosto. Ed ancora: per i servizi comunali tutti i 342 posti (il 54 % del totale) saranno assegnati e impegnati, mentre sui servizi in convenzione saranno messi in campo 57 nuovi posti, passando dagli attuali 233 a 290. «Questo aumento delle domande è un’ottima notizia. Per una serie di ragioni – spiega il vice sindaco Fabrizio Castellari – è oramai riconosciuto il valore di questo primo tratto del percorso educativo di ogni bambina e bambino che oggi è richiesto da oltre il 50% delle famiglie, con punte fino al 58% per i bimbi da 24 a 36 mesi». Spiega quindi l’assessore con delega alla Scuola che «l’obiettivo da sempre perseguito con forza da Imola è che il nido sia un’opportunità apprezzata e scelta dalle famiglie».

Le ragioni dell’aumento delle domande sono diverse. Vanno da «una attestata qualità consolidata dei servizi educativi che la città garantisce, che proprio quest’anno festeggiano i 45 anni dall’apertura della prima sezione di nido d’infanzia a Imola, avvenuta nel 1976» alla «prospettiva di riportare i bimbi al nido, proprio mentre stiamo uscendo da due anni di Covid, che di fatto non preoccupa le famiglie».

Infine la questione tariffaria. «Per agevolare l’accesso sono stati introdotti ulteriori correttivi e agevolazioni. Tariffe calmierate – prosegue Castellari – sia grazie alla scontistica regionale del 40% per le famiglie con un Isee fino a 26 mila euro, che sono il 69% del totale, sia con le ulteriori risorse del Comune, che da settembre abbasseranno le rette e per le famiglie con Isee tra i 26 mila euro e i 30 mila euro sarà introdotta una progressività eliminando un salto di quota che segnava una disparità con un aumento di ben 161 euro al mese per chi si trovava subito sopra la soglia di 26 mila euro». Infine nuovi servizi autorizzati e accreditati. «Si tratta – conclude il vice sindaco – di un nuovo servizio gestito dalla cooperativa San Giovanni Bosco, di un’ulteriore sezione a Santa Caterina, gestita dalla cooperativa Solco Prossimo e di un nuovo Piccolo gruppo educativo, gestito dalla cooperativa “Il nido di Alice”».

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