Imola, "Alle superiori rischio di classi con oltre 30 alunni"

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Aumentano le iscrizioni alle scuole superiori ma i problemi logistici rimangono sempre gli stessi. Classi numerose, spazi laboratoriali ridotti e organico appena sufficiente per le esigenze degli alunni con disabilità. Nella soddisfazione generale dei dirigenti non c’è traccia di preoccupazione per lo spazio delle aule. Restano però le tradizionali note dolenti, che risalgono a ben prima del Covid, e che la pandemia non ha certamente migliorato.

Laboratori

A settembre il Polo Alberghetti aprirà le porte al maggior numero di “primini”, per ora 358 senza contare i non ammessi. La cifra, 62 in più rispetto all’anno in corso, è sui tre istituti: il liceo delle Scienze applicate, il tecnico industriale e il professionale. Anche per questo non si prospettano grossi problemi di spazio per le nuove classi ma resta la criticità dei laboratori. «Lo spazio è un problema da sempre, non tanto per le aule quanto per le attività in piccoli gruppi e laboratoriali – spiega il reggente Gian Maria Ghetti, preside anche dell’istituto Scarabelli-Ghini –. Sono contento che l’aumento sia dovuto soprattutto al professionale, dove ci sono 49 nuovi iscritti, 15 in più di quest’anno. Il tecnico con 210 è pressoché simile, mentre al liceo avremo quattro prime, una in più, con 104 nuovi iscritti. Mi fa piacere che, nonostante a livello nazionale siano in crescita i licei, a Imola quella tecnica rimanga una scelta primaria».

Simile la situazione all’istituto agrario e chimico, con rispettivamente 102 e 60 nuovi iscritti: «Già prima della pandemia avevamo riorganizzato alcuni laboratori, come ad esempio quello di produzione animale, destinandoli ad aule. Quindi se non ci sono problemi per le classi è perché abbiamo sacrificato altro», conclude Ghetti.

Classi pollaio

Non mancano le difficoltà anche dove il numero degli iscritti è in leggero calo, come all’istituto Paolini-Cassiano, che ha visto però un aumento all’indirizzo di Costruzioni ambiente e territorio: «Il problema è l’alta numerosità delle classi. Ho classi in media di 30 alunni: variano da 29 fino a 32 studenti. Al di là dell’emergenza, si tratta di spazi sofferti. Speravo quest’anno di riuscire a fare due prime per l’indirizzo di Costruzioni, in aumento da 21 a 29, ma non riuscirò – spiega la dirigente Stefania Galeotti –. Un’altra priorità sono gli alunni con disabilità. Su 210 nuovi iscritti nei due istituti una ventina hanno disabilità, soprattutto al Cassiano. Diventa difficile con classi così numerose, contando il numero ridotto di aule con spazi polivalenti. Quest’anno è stato prezioso l’organico Covid, che di fatto è personale a pieno regime: ad esempio in una classe di 32 con quattro alunni disabili, grazie al personale emergenziale sono riuscita a creare due gruppi. Mi chiedo dopo l’emergenza come faremo».

Strutture esterne

Un lieve aumento si è visto anche al Polo liceale, che ha rinnovato la richiesta alla Città Metropolitana di mantenere le strutture esterne in via Guicciardini: «È stata una richiesta emersa nella riunione di lunedì. Le strutture allestite nel periodo di emergenza ospitano quattro aule di grandi dimensioni e sono utili a tutti gli indirizzi anche nell’orario pomeridiano per attività di potenziamento – spiega la docente vicaria Giada Buon Mattino –. I numeri lasciano ben sperare per avere 5 prime allo scientifico, con 130 iscrizioni. Sono aumentati anche alle Scienze umane, con 85 iscritti, gli altri indirizzi sono in linea: 44 all’Economico sociale, 65 al Linguistico e 23 al Classico. A questi, però mancano i non ammessi che probabilmente saranno diversi».

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