Imola, al via un corso di dialetto romagnolo per giovani

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Sulla scia del grande successo dell’edizione organizzata a Faenza, tuttora in svolgimento, arriva anche a Imola, al Fuori porta Café di via Cogne 31, il “Corso di romagnolo per principianti” dedicato specificamente agli under 40 tenuto da Fabrizio “Caveja” Barnabè e da Alberto Giovannini, con il patrocinio dell’istituto Friedrich Schürr, una sorta di Accademia della Crusca del dialetto romagnolo. Il primo Aperitreb (aperitivo-lezione) è in programma venerdì 3 febbraio alle 19.

Il corso

«Il corso è strutturato come un corso di lingua straniera – spiegano Barnabè e Giovannini –: ‘scultê (listening), scòrar (speaking), lèzar (reading), scrìvar (writing) e capì (comprehension)». E, entrano nei particolari, «senza trascurare pronuncia, fonetica e grammatica, spesso molto diverse da quelle italiane».

Dal punto di vista pratico, «ogni incontro partirà da una canzone, una filastrocca, una poesia o una lettura in lingua sul tema della lezione – aggiungono –, per poi svilupparne gli aspetti caratteristici con dialoghi, esercizi e approfondimenti».

A ogni incontro i partecipanti riceveranno le schede e le fotocopie necessarie, per cui è fondamentale prenotarsi al numero 339 1669806 via whatsapp o telegram. È consigliabile frequentare il corso per intero, anche se è possibile partecipare esclusivamente ad alcune singole lezioni, già fissate per ogni venerdì fino al 14 aprile, per un totale di undici incontri.

«Sono contenta di ospitare questo corso di romagnolo – commenta Nicole Monti, titolare del bar – che personalmente mi riporta ai ricordi più dolci della mia infanzia, alle tradizioni più genuine. Bellissimo vedere tanti giovani interessati, fa ben sperare che questa fantastica lingua non venga perduta».

«Lingua meravigliosa»

«Il romagnolo è una lingua meravigliosa che rischia di morire – sottolinea Barnabé –. Ci sono tanti corsi di altre lingue per principianti e sentivamo la necessità di offrire anche un corso-zero per la nostra lingua locale a tutte quelle persone per cui il romagnolo è di fatto una lingua straniera, ma vorrebbero impararne i primi rudimenti con la giusta leggerezza e la necessaria serietà».

E «dopo l’accoglienza a dir poco entusiasta del corso a Faenza e le richieste di portarlo anche in altre città romagnole – sottolinea – abbiamo capito che c’è una grande richiesta in particolare da parte dei più giovani verso questo tipo di contenuti totalmente inediti finora. Siamo molto felici di poter contribuire nel nostro piccolo alla salvaguardia di questo immenso patrimonio regionale romagnolo».

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