Imola, al caldo o nelle capitali: per le Feste si torna a viaggiare

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Che sia con la neve o ai tropici, il periodo natalizio per molti imolesi vuol dire valigie, un biglietto aereo e qualche giorno spensierato lontano da casa per festeggiare il Natale o il Capodanno o, perché no?, entrambi. Dai Caraibi alle capitali europee, eccezion fatta per Londra ormai sempre più distante per la Brexit, a Imola per questa fine dell’anno si torna a viaggiare senza più i timori che nel passato recente hanno accompagnato la programmazione delle vacanze per via delle restrizioni del Covid. E, nonostante i prezzi, in tanti addirittura si stanno già informando per la prossima estate così come non mancano quelli che tornano a svernare in climi più caldi.

Settimana rossa

Quest’anno sia Natale che Capodanno cadono di domenica ma questo non ha impedito di programmare vacanze anche di due settimane. «Stiamo ricevendo molte richieste per il periodo della chiusura delle scuole. Il primo desiderio è una destinazione lontana al caldo, come le Maldive o i Caraibi – racconta Elisa Franzoni dell’agenzia di viaggi Santerno –. Chi cerca il caldo garantito ma preferisce un viaggio più breve opta magari per le Canarie o il Mar Rosso». Anche all’agenzia La valigia dei viaggi si cercano voli intercontinentali: «Quest’anno è in programma qualche viaggio importante, di oltre una decina di giorni, principalmente per il Messico e la Tailandia», spiega la titolare Angela Quattrosoldi.

Capitali europee

Non mancano viaggi più brevi, dai weekend lunghi alla mini-vacanza di cinque giorni, per questo orientati a mete più vicine, in particolare in Europa: «Quest’anno tra i miei clienti va moltissimo Vienna, e in generale vanno le capitali europee, che offrono tradizionalmente i mercatini di Natale, il concerto di fine anno e spettacoli per la città», prosegue Quattrosoldi. «Le capitali rimangono un classico – conferma Franzoni –. C’è il problema di Londra, che una volta andava moltissimo mentre ora, con la questione del passaporto, è meno gettonata. Restano Parigi e tanto la Spagna, forse per il clima più mite».

Gli habitué

Chi era abituato a viaggiare in definitiva è tornato a farlo sebbene ora, passati i rischi delle misure anti-Covid, il bastone tra le ruote lo metta il caroprezzi che si è abbattuto anche sui viaggi. «Dopo il Covid c’è stato un nuovo aumento fisiologico anche se non siamo ancora ai livelli pre-pandemia. Come è sempre stato si tiene un occhio alle tariffe più vantaggiose, considerato che coi prezzi dinamici a riempimento ci guadagna chi prenota prima», aggiunge Franzoni. Un’impressione anche migliore la ha Quattrosoldi: «Siamo tornati in media a com’era prima del Covid. Chi ha contratti stagionali o chi è in pensione ed era abituato a partire a novembre per tornare verso febbraio quest’anno è tornato a farlo, soprattutto in Thailandia, dove ad esempio si può fare il visto di tre mesi. E tanti stanno già chiedendo per l’anno prossimo, soprattutto per viaggi lunghi: Indonesia, Sud America e Stati Uniti», conclude Quattrosoldi. Segno che chi può permetterselo torna a volare.

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