Imola, aiuti per l'Ucraina partono dal Mix Markt

C’è un negozio a Imola da cui ogni giorno parte un furgone per l’Ucraina con medicinali e altri beni di cui c’è bisogno. È il Mix Markt, un supermercato che fa parte di una catena che vende prodotti tipici dei paesi dell’Est Europa. Si affaccia su piazza Medaglie d’oro, al civico 86 di via Appia, di fianco al cinema Cristallo. Da giorni è il punto di riferimento di molti imolesi e anche della comunità ucraina cattolica, che informalmente tramite passaparola ha indirizzato verso il negozio il proprio impegno per le donazioni e la raccolta di beni di prima necessità.

Punto di riferimento

Dalla fine di febbraio, infatti, oltre a ravioli, sottaceti e marmellate ucraini, polacchi, moldavi e bulgari, al Mix Markt girano anche altri prodotti. Si tratta di vestiti, farmaci e altri beni di prima necessità. Il locale è una delle due sedi due in provincia di Bologna e delle 12 in Emilia-Romagna da cui partono ogni giorno i camion organizzati direttamente dall’ambasciata d’Ucraina in Italia. «Se sei in Italia e vuoi aiutare ospedali, civili e profughi, i piccoli beni umanitari possono essere trasferiti attraverso la catena di negozi Mix Markt», si legge anche sulla pagina Facebook ufficiale dell’ambasciata.

Ora si raccolgono farmaci

Dall’inizio della colletta solidale le necessità sono già cambiate: «Ora non prendiamo più vestiti, ce ne sono troppi, ma solo i prodotti indicati in base alle esigenze. Le informazioni sono anche sul sito dell’ambasciata – ha spiegato il titolare Igor Vatsovskyy –. Servono soprattutto farmaci e cose per i neonati, come i pannolini». Alcuni esempi si trovano anche alla cassa, dove una lista appesa al plexiglass ha alcune voci ormai cancellate. Tra i medicinali utili elencati si leggono antidolorifici, perossido di idrogeno e iodio, calmanti, ma anche garze sterili, siringhe e torce elettriche. La catena di trasporto prevede varie tappe italiane: «Ogni giorno l’ambasciata manda un camion che poi va a Verona. Da lì le spedizioni partono per l’Ucraina dove i prodotti sono consegnati in base alle richieste stilate dai vari Comuni», ha aggiunto Vatsovskyy.

Interpreti a disposizione

Al negozio si sono recati anche diversi residenti imolesi di origine ucraina che fanno parte della chiesa greco-cattolica di Santa Maria in Valverde. «Vogliamo metterci a disposizione dei rifugiati che arriveranno sul territorio – ha affermato il prete don Vasyl Romaniuk, ucraino residente a Forlimpopoli che viene a Imola ogni settimana –. Possiamo essere di aiuto per la lingua, come interpreti, ma anche per stare vicino alle persone. La lontananza da casa e questa situazione destabilizzano. Vogliamo offrire un ambiente comune, prendere un caffè, fare una chiacchierata o pregare insieme e farli sentire nella comunità ucraina» dice Romaniuk.

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