Imola, 93enne attende 6 ore per essere portato a casa da ambulanza

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Sei ore di attesa dopo la dimissione del Pronto soccorso prima di essere accompagnato a casa da un’ambulanza. Un’esperienza da dimenticare per un 93enne imolese, invalido al 100% e impossibilitato a muoversi se non allettato, accompagnato in ospedale alle 22 di venerdì scorso scorso per un sospetto infarto e che dopo essere uscito alle 8 di sabato ha dovuto aspettare la Pubblica assistenza Paolina, unica a disposizione fra le organizzazioni che offrono il servizio di dimissioni private, fino alle 14. «Nel caso specifico eravamo impegnati per un servizio in convenzione con l’Azienda usl, però coordinato dalla Centrale unica operativa di Bologna, e per una manifestazione sportiva – spiega Alessandro Di Silverio, presidente della Pubblica assistenza Paolina –. L’equipaggio che è stato contattato per il servizio di taxi sanitario ha specificato che sarebbe stato disponibile esclusivamente al termine del servizio a Bologna. Ci farebbe piacere essere dovunque e sempre, ma quando si hanno a disposizione pochi mezzi può succedere che non ce ne sia uno da destinare a questo servizio». Come associazione «abbiamo sette mezzi che sono in convenzione con l’Ausl, con l’istituto di Montecatone e con l’Asp, quest’ultima per dimissioni di pazienti che sono ospiti della case di risposo – aggiunge –. E grazie a un progetto con Alleanza delle cooperative e la Fondazione Cassa di risparmio forniamo il servizio di taxi sanitario per persone ultraottantenni con l’esenzione E01 in maniera completamente gratuita, ponendoci come obiettivo quello di abbassare gradatamente l’età a 70 anni». «Comprendo benissimo la difficoltà della persona – commenta Sandro Brunori, vicepresidente del comitato di Imola della Croce rossa italiana, l’altra opzione tentata dal nipote del 93enne –. Capita, purtroppo, che la nostra ambulanza a disposizione tutti i giorni dalle 7.30 alle 18.30 sia già piena di appuntamenti prenotati con largo anticipo e non sia in grado di soddisfare ulteriori richieste. Tutte le volte che ne abbiamo la possibilità cerchiamo di rispondere anche a queste chiamate urgenti e impreviste. Certo, sarebbe necessario avere a disposizione ambulanze e personale, dipendente o volontario, in più». Come comitato, «abbiamo cinque ambulanze che sono in convenzione e prestano servizio per l’Azienda usl, quindi non per dimissioni private o per altre situazioni – entra nei particolari –. Quella per trasportare le persone che devono essere dimesse o andare a fare delle terapie o delle visite anche in altre città si può prenotare attraverso il nostro centralino, al numero 0542.34035, tutti i giorni, dalle 8 alle 18». Provando a immaginare una soluzione, gli utenti hanno immaginato un servizio di dimissioni private in alternanza fra le organizzazioni. «Ci sarebbe bisogno di un coordinamento, di cui si potrebbe fare carico l’Ausl o, più probabilmente, una realtà terza – sottolinea Di Silverio –. Ma a estendere a tutte le giornate e a tutte le fasce orario il servizio del taxi sanitario si fa onestamente fatica dal punto di vista del personale». «Sarebbe necessario un momento comune di riflessione e di organizzazione fra tutte le associazioni che svolgono questo servizio, perché entra in gioco anche la reperibilità del personale – osserva Fabrizia Fiumi, presidente del comitato cittadino della Cri –. E rimane il fatto che diverse richieste potrebbero arrivare contemporaneamente e una sola ambulanza potrebbe non essere comunque sufficiente».

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