Imola, altre scritte no vax sui muri delle scuole

Archivio

Nuove scritte no vax a Imola. Questa volta ad essere imbrattati sono stati i muri della scuola primaria Cappuccini, con vari slogan, fra cui quello lasciate proprio a lato della porta di ingresso: «I vaccini uccidono. Questo non è vandalismo, è lotta per i diritti». Questa volta i vandali, che invece tali sono, non si sono limitati però a colpire solo sui muri di cinta, come avevano fatto a fine anno al liceo linguistico e alla scuola in Pedagna, e per ben due volte, all’hub vaccinale. Questa volta hanno saltato il cancello e una volta nel cortile si sono sbizzarriti con le solite scritte rosse e la consueta firma “ViVi”.

Lo sdegno

Pronte sono arrivate le parole di sdegno dell’amministrazione comunale imolese che, prima che i bambini uscissero dalla scuola finite le lezioni, hanno ripulito tutto, nell’arco di circa un’ora e mezza, dalle segnalazioni della scuola e dei genitori degli alunni. «Con profondo rammarico dobbiamo registrare come siano stati nuovamente e inutilmente imbrattati i muri di un edificio pubblico, con l’aggravante che ancora una volta viene presa a bersaglio una scuola della città, in questo caso una scuola primaria. Simili gesti e coloro che li compiono sono da condannare fermamente, senza se e senza ma, ribadendo ancora una volta che il patrimonio pubblico è patrimonio di tutti i cittadini e offendere il patrimonio pubblico significa offendere l’intera comunità», hanno dichiarato il sindaco Marco Panieri e Fabrizio Castellari, vicesindaco e assessore alla Scuola. Entrambi hanno sottolineato poi che: «Il vaccino è fondamentale per il ritorno ad una nuova normalità e ringraziamo tutte le cittadine ed i cittadini imolesi, circa il 90 % della popolazione, che hanno scelto di vaccinarsi. La scuola è e sarà sempre il primo presidio di crescita di una comunità e delle future generazioni. Pertanto, offendere una scuola è doppiamente grave».

Denuncia e nulla di fatto

Ovviamente anche in questo caso gli amministratori hanno sporto denuncia alle forze dell’ordine, come nelle altre occasioni. Per il momento però nulla è emerso che potesse mettere la polizia, titolare dell’indagine, sulle tracce dei vandali. Immagini della videosorveglianza poco nitide, oppure inutilizzabili per identificare la persona in azione. E allora a cosa servono le telecamere? Laddove siano presenti almeno? «Le telecamere ci sono – conferma il sindaco –, all’Osservanza per ora non rientrano fra quelle della rete pubblica e quindi non sono visibili in tempo reale dalla centrale di polizia, ma le riprese sono state visionate e purtroppo si vede solo una persona completamente coperta in volto che scrive». Inutilizzabili dunque i dati raccolti, laddove le telecamere ci sono e funzionano, ma l’intenzione del Comune è di potenziarne la presenza. «Solo rendendo capillare il sistema di videosorveglianza sarà poi possibile ricostruire i movimenti di chi compie gesti di questo tipo, per poi arrivare a identificarli», dice il sindaco. Per ora l’hanno fatta franca.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui