Il Volley Club Cesena: «Lo sport è un investimento»

Il desiderio di ripartire, di tornare alla normalità e di essere protagonisti per davvero in questo mondo che certo sarà diverso da quello a cui siamo abituati scalda il cuore di tutti i giovani, ormai da un anno costretti a casa tra dad e poca attività motoria.
Prima o poi questo periodo dovrà per forza diventare un brutto ricordo ed è tempo di scoprire come le società sportive romagnole si stanno preparando al futuro, certi che lo sport sarà uno dei motori della ripartenza. In questa prima puntata esploreremo il mondo del Volley Club Cesena grazie a Pietro Mazzi, responsabile del settore giovanile del sodalizio cesenate.

Mazzi, come sono trascorsi gli ultimi mesi?


«Le cose vanno abbastanza bene anche perché una buona parte dei gruppi, seguendo gli stringenti protocolli del Coni sta continuando il proprio lavoro, anche se manca tutta la parte di competizione. Dispiace invece per chi a causa dell'età non può ancora tornare in palestra. Per questo il bilancio, nonostante il periodo non certo semplice rimane positivo, anche sotto l'aspetto motivazionale dell'intera società».

Dal punto di vista tecnico, cosa è venuto maggiormente a mancare in questo periodo così lungo senza reali competizioni?


«La mancanza di feedback è una perdita certo non di poco conto, visto che è la base di ogni sportivo ed il punto di partenza del lavoro degli allenatori. A questo poi bisogna unire tutte la parte aggregativa della vita di squadra che in questo lasso di tempo di fatto non c’è stata. Con tutti i nostri allenatori ci siamo proprio dati l’obiettivo di portare comunque avanti l’intera attività. Questo ci ha dato la possibilità di crescere tanto dal punto di vista tecnica individuale, su alcuni aspetti anche maggiore rispetto agli ultimi anni».

Quali erano i numeri dei vostri settori giovanili prima della pandemia e che impatto quest’ultima ha avuto?

«La nostra mission è sempre stata quella di coinvolgere quanti più ragazzi possibile. Negli anni siamo arrivati ad avere sino a 1000 atleti, ma quest'anno registriamo una diminuzione circa del 35%. Una parte a causa dell’età che non ha permesso di svolgere attività, si parla dei bambini delle elementari bacino di utenza di circa 20%, ed il restante per scelta delle famiglie che non si sono volute prendere rischi».

Come si tornerà alla normalità anche nel numero dei praticanti?

«Proponendosi alla città in maniera capillare e garantendo continuità. Dovremo quindi essere pronti su tutti i fronti ed anticiperemo la nostra programmazione. L’idea è quella di andare avanti quanto più possibile con l’attività per questa stagione, utilizzando anche la proposta del Comune dell’attività nei parchi. Organizzeremo e metteremo a disposizione delle famiglie anche qualcosa per questa estate, tipo centro estivo, in modo tale da avere una pausa quanto più corta. Credo in una risposta molto positiva allo sport specie nelle famiglie che vorranno vedere i ragazzi muoversi dopo un stop così lungo».

In una società come la vostra, soprattutto interessata all’attività giovanile, che impatto ha avuto la crisi economica?


«Le nostre entrate sono principalmente di due tipi: la prima riguarda le quote che ogni famiglia paga per far giocare i propri figli e l'altra viene dagli sponsor che ci sostengono. Deve ammettere che ambedue sono diminuite in questa stagione: la prima è causa diretta dei numeri di chi è iscritto e la seconda la difficoltà economica che diverse aziende si trovano ad affrontare. Noi negli anni siamo stati attenti al portafoglio e quest’anno ancor di più già nella fase di programmazione. Inoltre, va ringraziata l’amministrazione comunale di Cesena che ci ha dato una grossa mano concedendo le palestre in maniera gratuita. Questi due aspetti ci permetteranno di iniziare senza troppe difficoltà la prossima stagione».

Ha più volte nominato l’amministrazione comunale. Che tipo di sostegno si aspetta o vorrebbe suggerire nel futuro?

«Fin qui il rapporto è stato molto positivo e l’aiuto partorito sempre reale. Chiaramente sarebbe importante continuare anche per la prossima stagione, nei limiti del possibile, a poter usufruire delle palestre se non in maniera gratuita quantomeno a prezzo ridotto. L’onda lunga della crisi specie per gli sponsor non terminerà certo ad inizio del prossimo anno. Credo che, anche da parte loro, ci sia tutto l’interesse nel rilanciare tutta la parte dello sport, un investimento che è un vero mezzo di rilancio per tutti i giovani del territorio».

Come si dice spesso “l’unione fa la forza”. Avete progetti di collaborazione reale con altre società del territorio?


«Ormai da anni portiamo avanti il progetto di “Romagna in Volley” con 10 club del territorio per aiutarci sotto tutti i punti di vista. Ho riscontrato grandi miglioramenti che hanno arricchito ciascuno. Sono sicuro che nel futuro l’aggregazione sportiva sia un aspetto su cui lavorare ed investire. Gli aspetti positivi sono su tutti i fronti, anche perché insieme tutto ha un peso maggiore. Per cui continueremo a portare avanti quel progetto, cercando di alzare l’asticella e spingendoci gli uni gli altri a fare a fare il massimo».

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