Il team Technipes di Cassani si evolve, ma per il ciclismo romagnolo è solo una grande sconfitta

Il sogno di Davide Cassani per il 2023 era quello di mettere in piedi una squadra World Tour tutta italiana. Il sogno è rinviato (non cancellato) perché come ammesso dallo stesso ex Ct azzurro, «in Italia è difficilissimo trovare risorse per il ciclismo e le cifre per un team di primo livello si sono alzate enormemente».
Anche senza squadra World Tour, Cassani ha comunque deciso di evolvere a un livello successivo il progetto della formazione #InEmiliaRomagna, che dalla prossima stagione sarà Continental. Uno step che permetterà ai ragazzi di Michele Coppolillo di disputare gare del calendario professionistico e correre molto di più all’estero.


Staff e materiale di primo livello

La rivoluzione parte dallo sponsor principale, l’azienda santarcangiolese Technipes, leader nel confezionamento industriale di prodotti solidi. Nuova la maglia disegnata da Aldo Drudi (lo stesso dei caschi di Valentino Rossi), nuove le bici con il ritorno del marchio Bianchi che in Romagna è sempre legato alla doppietta Giro-Tour di Pantani. Novità anche nell’organico con Mario Chiesa e Francesco Chicchi che affiancheranno Michele Coppolillo e Mauro Calzoni. C’è anche un’altra new entry di prestigio, l’ingresso di Luigino Veneziano, meccanico storico del Pirata alla Mercatone Uno.


Un addio al territorio

Il team Technipes è pronto ad alzarsi in volo e perdere contatto con la sua terra, la Romagna. La squadra era nata nel 2019 con l’obiettivo di fungere da vivaio per i corridori emiliano-romagnoli in una categoria complessa come quella dei dilettanti Under 23. Un progetto vincente, in grado di lanciare tra i professionisti il faentino Tarozzi e di vincere corse in serie a livello nazionale. Una crescita continua per tre anni con l’apice del 2021 con il successo del cesenate Andrea Cantoni al Giro Giovani e numerosi successi di squadra con Dapporto, Tarozzi e Ansaloni. L’ultima stagione ha segnato un calo dei risultati, ma soprattutto ha confermato la mancanza di un settore giovanile all’altezza delle ambizioni della squadra.
Dalle squadre Juniores romagnole escono sempre meno atleti di livello e il rifiuto di qualche forte atleta (come il ravennate Luca Bagnara) ha segnato la linea: si passa Continental e si cresce di livello ingaggiando anche ciclisti di altre regioni o altri paesi. I ciclisti emiliano-romagnoli passano da 12 a 5 (i confermati Montefiori, Ansaloni, Masoni, Collinelli e Dapporto) con nessun innesto dalla categoria Juniores. È una vittoria? Per la squadra sì, per il ciclismo romagnolo una sconfitta. Pesantissima.

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