Con la lettera indirizzata al prefetto Castrese De Rosa, i bagnini della Coop Spiagge hanno acceso i riflettori sull’estate calda dei lidi, Marina di Ravenna in primis, tra attività irregolari ed episodi di criminalità. Ma le località balneari vivono un momento, se non di crisi, almeno di transizione, con una proposta turistica messa sempre in più in discussione e aree che andrebbero sottratte al degrado. Dibattito su cui ora entra anche il primo cittadino, Michele De Pascale.
Sindaco, il prefetto ha risposto ai bagnini disponendo un’intensificazione dei controlli serali nei lidi. E il Comune?
«Una delle mie prime azioni da sindaco è stata semplificare le regole per dare agli stabilimenti maggiori possibilità di organizzare eventi: il divertimento è una componente fondamentale per la Riviera, ma le regole vanno anche rispettate, sia per quanto riguarda gli orari di chiusura che per le capienze dei locali. Detto questo, le ordinanze possono anche essere cambiate, ma quelle attuali sono di buon senso, equilibrate e condivise con tutti, senza dimenticare che per eventi speciali, come il Beaches Brew a Marina, interveniamo anche con provvedimenti ad hoc».
La Coop Spiagge però è preoccupata anche per un problema sicurezza: il presidente Rustignoli ha parlato di furti e atti vandalici.
«In questi anni le nostre spiagge si sono caratterizzate per la più importante azione di ripristino della legalità in Italia: abbiamo sconfitto l’abusivismo commerciale, spesso collegato ad altri tipi di criminalità. Ovviamente tutte le località balneari in estate corrono rischi dal punto di vista della sicurezza: manteniamo alta l’attenzione. Ma la presenza della Polizia locale è già altissima, e anche Carabinieri e Polizia di Stato fanno un ottimo lavoro».
L’ex sindaco Widmer Mercatali ha detto che «Marina non tornerà più come un tempo», sottolineando la scarsità di offerta ricettiva e l’abbandono di un modello basato sull’intrattenimento che però ha lasciato in dote “lo sballo”. Cosa ne pensa?
«Il mio predecessore Fabrizio Matteucci diede un freno a quel modello, che finì al centro di polemiche legate agli eccessi, all’abuso di alcol. Ma a Marina oggi, in termini di divertimento, le opportunità ci sono: però è cambiato il mondo, e con esso le abitudini dei turisti. Per noi ora il grande progetto di rilancio è legato al Parco marittimo, che cambierà il volto della località e sarà completato l’anno prossimo. L’assenza di alberghi è un limite, ma ai temi del divertimento e dello sport citati da Mercatali ne aggiungo un terzo, quello del turismo ambientale. Non ci sarà la schiera di hotel come in altri lidi, ma un parco di questo tipo rappresenterà un elemento di competitività particolarmente nuovo».
A proposito di alberghi: l’area privata ex Xenos è abbandonata da anni, che fine hanno fatto i progetti per realizzarvi una struttura ricettiva?
«Per le aree private siamo vincolati alle idee delle proprietà. Per quanto riguarda l’ex Xenos, strategico per Marina, al momento non ci sono le condizioni per portare avanti un progetto. Come Amministrazione cerchiamo di svolgere il nostro ruolo in maniera proattiva, confrontandoci con i privati e cercando di stimolarli: è accaduto, ad esempio, anche per il Park Hotel».
E com’è andata?
«Sarebbe decisivo poter arrivare a un’importante opera di rigenerazione: abbiamo rappresentato le varie opportunità ai privati, ma non abbiamo ottenuto risposta».
E per l’area portuale di Marina, con diversi locali in disuso? Anche in questo caso la competenza diretta non è del Comune, ma come si muove la municipalità?
«Lo scorso anno l’Autorità portuale ha riformato i canoni di locazione e tra gli obiettivi c’è quello di incentivare gli investimenti per zone come questa. Confidiamo che la riforma dia nuovo impulso al recupero degli immobili abbandonati».