Il sindacato frontalieri: troppe nubi sull'assegno unico

San Marino

 Resta nebulosa la situazione retributiva dei lavoratori frontalieri, un tema che in Romagna riguarda in particolare i lavoratori impiegati a San Marino. Non esce infatti soddisfatto lo Csir, il Consiglio sindacale interregionale, dall'incontro con la direzione nazionale dell'Inps "richiesto per avere i necessari chiarimenti sull'erogazione dell'assegno unico universale", che entra in vigore a partire dall'1 marzo. In particolare, per i lavoratori frontalieri la possibilità di percepirlo può incontrare "grandi difficoltà" connesse ai flussi di domande che gli Istituti di sicurezza sociali esteri si troveranno a gestire.

Da qui la richiesta all'Inps di "accelerare per quanto possibile" i mandati di pagamento delle domande di assegno già pervenute e "aprire un canale di comunicazione privilegiato con le singole casse di compensazioni dei paesi esteri". Verosimilmente l'Inps sarà nelle condizioni di erogare i primi assegni a partire dalla metà di marzo. Dall'incontro esce inoltre confermata l'interpretazione del criterio esclusivo della residenza ai fini dell'erogazione dell'assegno, anche se, segnala il sindacato, una circolare Inps indica la possibilità alternativa alla residenza del rapporto di lavoro a tempo determinato o indeterminato di durata perlomeno semestrale. "Tale previsione- lamenta- è in netto contrasto con il regolamento 883-04 e con gli accordi bilaterali sottoscritti con i paesi non Ue".

Infine è stato anche "accertato l'effetto paradossale di assorbimento, denunciato nei giorni scorsi, anche degli assegni familiari erogati fino al 28 febbraio", con "un danno sulle retribuzioni dei lavoratori frontalieri in ingresso, residenti all'estero ma che effettuano la propria prestazione in Italia".

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