Il Servizio civile ambientale: la proposta per gli under-35

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Un 1 euro speso in prevenzione fa risparmiare fino a 4 euro in riparazione dei danni ambientali. Anche per questo motivo sarebbe opportuno investire nel Servizio civile ambientale. A proporlo al Governo è il movimento FacciamoEco. Dal 2013 l’Italia ha speso una media di 1,9 miliardi l’anno per riparare i danni causati da eventi meteorologici estremi resi ancora più distruttivi dalle condizione di dissesto idrogeologico in cui versano gli ecosistemi nazionali. La proposta ruota attorno al Piano nazionale di ripresa e resilienza dove, secondo FacciamoEco, è possibile inserire il Servizio civile ambientale, destinato ai ragazzi con meno di 35 anni con l’obiettivo di piantumare diverse aree del Paese, con l’obiettivo di creare una sorta di “esercito verde” fatto di alberi per ridurre le emissioni e per contrastare il dissesto idrogeologico.

Un progetto che sarebbe, tra l’altro, in linea con l’idea lanciata dalla Regione Emilia-Romagna di voler piantare un albero per ogni cittadino.

«La messa in sicurezza del territorio è un’attività ad alta intensità di lavoro e presenta tutte le caratteristiche di un bene pubblico, ne consegue che la sua realizzazione rientri nelle responsabilità dello Stato. Inoltre, il moltiplicatore sociale di questo programma è molto elevato: la formazione e sensibilizzazione alle attività di conservazione ambientale per centinaia di migliaia di giovani può riverberarsi sulla società e l’economia incrementando anche le opportunità lavorative nel settore privato. Invece che colate di cemento per opere infrastrutturali inutili che contribuiscono al consumo di suolo, sarebbe più saggio per la prosperità del Paese nel lungo corso investire nella tutela delle ‘infrastrutture ecologiche’», spiegano da FacciamoEco.

Il Servizio civile ambientale, secondo le intenzioni dei proponenti, può sostenere anche il rilancio del settore agricolo, visto che proprio a causa del cambiamento climatico la perdita negli ultimi 10 anni è ammontata a circa 14 miliardi di euro.

«I giovani impiegati nel programma potrebbero fornire manodopera nei terreni agricoli privati per la piantumazione di specie arboree autoctone e per la messa a dimora di siepi campestri o aree ripariali, migliorando così gli habitat faunistici e le connessioni ecologiche. La condizionalità affinché un agricoltore privato si qualifichi per questa partnership con il Servizio Civile Ambientale potrebbe essere quella d’impegnarsi a convertire la produzione con metodi agro-ecologici, in linea con la strategia ‘Farm to Fork’ del Green Deal europeo», spiegano. «Le oceaniche mobilitazioni di piazza del 2019 da parte dei movimenti per la giustizia climatica devono essere ascoltate dalle istituzioni. Molti giovani si trovano infatti nella doppia tenaglia dell’esclusione lavorativa e dell’ansia per l’incombente crisi ecologica che li priva di un futuro in cui sperare. Tale disagio è ancora più pressante nelle aree interne del Paese. Il progressivo spopolamento in seguito a decenni di migrazione rurale-urbana presenta perciò un paradosso: mancanza di opportunità lavorative in quelle aree dissestate che attendono chi se ne prenda cura e disoccupazione crescente in aree urbane con ormai limitati margini di crescita. Il Servizio Civile Ambientale potrebbe offrire opportunità di lavoro retribuite dignitosamente e socialmente utili nelle aree interne, aiutandole così a trovare una nuova vita. Le sfide e le opportunità a cui il nostro Paese è chiamato oggi sono storiche: dimostriamoci all’altezza». «Ho letto e apprezzato la proposta di creare un servizio civile ambientale e l’appello bipartisan che mi è stato rivolto. È un’ottima idea: credo possa essere una valida occasione formativa e lavorativa per i giovani, un percorso professionalizzante per prepararli alle future sfide della transizione ecologica. È in corso una riflessione per valutare come inserirlo nel Pnrr e nelle iniziative a esso correlate. È una strada sicuramente da esplorare», ha commentato il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani.

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