Ci sono due scenari davanti ad un passaggio di proprietà. Uno è quello che incontrò Alfredo Rota nell’estate post Covid, 2020, quando subentrò a Giorgio Grassi. L’altro è quello che lascerà Rota a breve alla nuova società.
I contratti fino al 2024
Rota trovò un Rimini in serie D e quindi tecnicamente non ebbe a che fare con contratti pluriennali dei giocatori. Non c’era neppure il direttore sportivo, oltre all’allenatore, visto che Alfio Pelliccioni, presente ma defilato nel giorno della presentazione, andò via qualche giorno dopo senza mai aver firmato il contratto.
La nuova proprietà invece si troverà di fronte 16 giocatori e il direttore sportivo Andrea Maniero con il contratto fino al 2024. Questo perchè, per fortuna, il Rimini nel frattempo ha fatto passi avanti sul campo e quindi ora è in serie C.
Vantaggi e svantaggi
Una tale situazione offre il volto migliore e quello peggiore, dipende come verrà affrontata. I vantaggi stanno nel fatto che la nuova proprietà avrà già una base sulla quale lavorare, oltre metà squadra fatta con un bravo direttore sportivo a manovrare le fila. E non è poco visto che tra meno di un mese si dovrà partire per il ritiro precampionato. Poi è chiaro non tutti i 16 giocatori resteranno alla base.
Gli svantaggi invece derivano dal momento in cui magari alcuni contratti sono ritenuti pesanti e quindi sacrificabili economicamente ma non sotto il lato sportivo. A questo punto sarà necessario arrivare ad un punto d’incontro tra l’area societaria e quella tecnica altrimenti sarà difficile trovare la quadra. Insomma un Rimini pluriennale come quello attuale dovrà essere trattato nel modo giusto in questo passaggio di proprietà ormai alle porte. Si tratta di un momento delicato da maneggiare con cura.
Santini conteso
E per restare in tema, sul bomber Santini, sotto contratto, sono piombati anche Benevento ed Entella oltre all’Ancona.