Il primo giorno in Parlamento per i 5 eletti della Riviera

Rimini

Emozionati come matricole al primo esame universitario, ma consapevoli di rivestire un ruolo determinante per il Paese e per la Riviera, i cinque parlamentari riminesi, oggi, parteciperanno alla prima seduta della nuova legislatura, la XIX (2022-2027). E, seduti sugli scranni di maggioranza e opposizione, Domenica Spinelli, Marco Croatti, Beatriz Colombo, Jacopo Morrone, Andrea Gnassi (ieri impegnato nel picchetto d’onore delle vittime di Riccione e con il quale non è stato possibile parlare), eleggeranno i nuovi presidenti del Senato (ore 10.30), e della Camera (ore 10).

Domenica Spinelli

Commenta Spinelli (FdI): «Sarà un momento che non dimenticherò, nonostante da sindaca abbia più volte varcato il portone di Palazzo Madama. Perché so di ricoprire un incarico importante in uno dei momenti più delicati per l’Italia, tra crisi energetica, inflazione, e spettro della guerra nucleare. Sono per questo orgogliosa di essere parlamentare della Repubblica e lo sarò ancor di più quando, se il presidente Mattarella le affiderà l’incarico, Giorgia Meloni diventerà la prima donna presidente del Consiglio». Inevitabile, allora, in tema di donne, non affrontare con Spinelli le polemiche scatenatesi all’indomani dell’intervento di Meloni al comizio di Vox, partito dell’estrema destra spagnola, su famiglia tradizionale e aborto. «Non è certo questo il momento di tirare in ballo vecchie polemiche politiche – taglia corto l’esponente di FdI –. Perché questo è il momento della concretezza e della risoluzione dei problemi. Che sono tanti, purtroppo, nel Paese. A partire da quelli economici. Che, peraltro, noi, in Riviera, conosciamo molto bene con le bollette del gas e della luce che stanno impattando pesantemente su alberghi, ristoranti e non solo. E comunque Giorgia non ha mai detto di voler cambiare la legge 194, ma, al contrario, di volerla applicare».

Beatriz Colombo

Rilancia allora l’onorevole Colombo (FdI): «Il fatto che il primo presidente del Consiglio donna sarà di destra credo rappresenti il migliore esempio dell’ipocrisia della sinistra. Parlano di tutela delle donne, di promuovere le donne, di aiutare le donne, poi al vertice mettono tutti uomini. Conosce una presidente di Regione donna di sinistra? Le donne non hanno bisogno di uomini che le facciano crescere. Se brave devono poter emergere, a prescindere. E la storia di Giorgia Meloni lo dimostra. Da parte mia, non ho mai visto l’impegno politico come una poltrona da occupare. Essere ad un banchetto, ad un volantinaggio, ad un consiglio comunale è essere al servizio della patria. Cosi come essere in Parlamento. Certo, vedo negli occhi di mio padre la gioia per questo risultato. E da figlia mi riempie il cuore». Aggiunge, poi, l’esponente FdI: «Il caro bollette sta mettendo in ginocchio famiglie e imprese. Per questo dico sì al Parco eolico, coniugandolo, però, con tutela del territorio. E dico sì anche al rigassificatore, per il quale provvederemo ad accelerare l’iter per un immediato aumento della produzione di gas naturale in Adriatico. Lo chiediamo da Ravenna, e così la pensano anche i vertici del partito a Roma».

Jacopo Morrone

Burocrazia da tagliare e lavoro di squadra sono, invece, le parole d’ordine di Jacopo Morrone (Lega): «Il mio obiettivo è dare risposte concrete al territorio. So per esperienza che non è facile districarsi tra burocrazia e uffici, ma grazie all’attività acquisita nella passata legislatura auspico di poter superare molti paletti e portare a casa risultati. Non nascondo comunque che l’emozione per il primo giorno a Montecitorio sia forte. Ma ancor più pressante è il senso di responsabilità che mi guida». Quindi, un giudizio, che suona come conferma, su una voce circolata ieri: Roberto Calderoli alla presidenza del Senato. «Credo che Roberto sia il più indicato per quel ruolo (ma se la dovrà vedere, sembra, con Ignazio La Russa, ndr) – afferma Morrone –. Mentre per la Camera ci sono diversi nomi autorevoli (su tutti Riccardo Molinari e Giancarlo Giorgetti, se non farà il ministro dell’Economia, ndr)».

Marco Croatti

Chiosa allora Marco Croatti: «Come M5S non permetteremo che quanto da noi realizzato nella passata legislatura col premier Conte, nonostante pandemia e guerra, venga smantellato. E sto parlando di reddito di cittadinanza, superbonus 110 e transizione ecologica. Guai a chi li toccherà. Faremo, sì, un’opposizione costruttiva, ma intransigente sui temi sociali, economici, e sui diritti civili».

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