Il prefetto di Ravenna: più controlli ma non chiuderemo le strade

Ravenna

Ci saranno controlli più stringenti ma le strade dello shopping resteranno aperte e non vedremo transenne presidiate dalle forze dell’ordine. Nella mattinata di ieri in prefettura si è tenuto il Comitato per la sicurezza che aveva come tema proprio i controlli da mettere in campo nel giorno di Natale. A parlarne è il prefetto Enrico Caterino: «Abbiamo avuto un incontro per discutere delle misure anti covid, posso anticipare che ci sarà meno tolleranza rispetto al passato». Il riferimento è alla linea tenuta sinora dalle forze dell’ordine che hanno preferito informare più che sanzionare. Di fronte alla forza della seconda ondata e alla prospettiva di una terza fase dell’epidemia a gennaio e a febbraio, che potrebbe peraltro essere aggravata dall’arrivo dell’influenza stagionale, a Natale non ci si può permettere di essere tutti più buoni. «Saranno puniti i comportamenti non in linea con quanto deciso dal governo», dice Caterino. A prescindere da quanto sarà deliberato dall’esecutivo, insomma, le altre forze di polizia saranno dispiegate sul territorio in vista di una maggiore vigilanza.

«Non chiudiamo le strade»

Caterino insiste però un aspetto, vale a dire su «un forte richiamo alle responsabilità delle persone. Serve buon senso perché con il rispetto delle norme non si salvaguarda solo se stessi ma anche l’incolumità pubblica. Sappiamo che l’emergenza non è superata: siamo ancora in una fase critica, bisogna autotutelarsi». Il governo ha però dato anche uno strumento alle autorità locali in caso di necessità, ovvero la possibilità di chiudere strade e piazze troppo affollate. Il prefetto spiega che l’ipotesi è stata sul tavolo ma, alla fine, scartata: «Ci abbiamo ragionato ma ci sono diverse controindicazioni perché chiudere una strada o una piazza significa creare assembramenti in altre zone e noi non possiamo chiudere certo tutta la città. Vedremo se il governo deciderà nuove limitazioni alla popolazione e poi vigileremo».

La posizione del sindaco

Sul tema è intervenuto anche il sindaco Michele De Pascale durante la diretta Fb con cui ha parlato con il direttore di Rianimazione Maurizio Fusari. «Chiediamo al governo il massimo del rigore e dell’omogeneità possibile, evitando misure sproporzionate per territori come i piccoli comuni, svantaggiati in questa fase». De Pascale ritiene che il governo debba avere «maggiore linearità». Se i negozi sono aperti, osserva il sindaco, «le persone ci andranno e non è nemmeno giusto per i commercianti chiedere alle persone di non farlo».

Sono cinque i posti letto Covid disponibili nella unità operativa complessa di Anestesia e rianimazione per la provincia di Ravenna. A fare il punto della situazione ieri è stato il direttore Maurizio Fusari durante una diretta Fbnella mattinata di ieri con il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale.

Complessivamente, ha spiegato i primario, i posti letto sono stati aumentati fino a 36: a Faenza vengono curati i malati no covid, a Lugo solo i positivi al coronavirus e a Ravenna entrambi al 50%. «La rete ci consente di dare risposte appropriate a diverse malattie, Covid e non Covid». Infatti «non abbiamo mai chiesto aiuto esterno, mentre nella prima fase abbiamo dato qualche aiuto».

Al momento sono appunto disponibili due posti letto a Ravenna e tre a Lugo per i positivi al coronavirus. Sul fronte delle guarigioni, prosegue il primario, «nella seconda ondata ci sono molto più esiti positivi con i trattamenti non invasivi della Terapia intensiva». Ci sono anche pazienti giovani, «l’età non è una discriminante, la discriminante è la possibilità di avere un esito positivo dalla cura», la media dei pazienti in terapia intensiva supera gli 80 anni. «Noi- rimarca- facciamo medicina etica, tutti i pazienti sono uguali». Il personale sanitario, conclude, è affaticato, ma «più per l'attenzione continua che si deve tenere piuttosto che per gli orari di lavoro. Andare a lavorare in ospedale oggi, ma forse anche andare in un supermercato, è un po’ come entrare in un campo minato: non sai quello che si può trovare».

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