Il pittore Giancarlo Bugli in mostra a Cesena

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Giancarlo Bugli (1939-2029) era un apprezzato artista fuori dagli schemi, moderno, aperto sul mondo e sul vivere. Le sue opere respirano dei cambiamenti in atto, il suo tratto espressivo distintivo riporta il senso del movimento mutuato dalla fotografia, arte e tecnica per lui di riferimento. L’incontro tra la figlia Micol Bugli e Andrea Magnani, ideatore della Coco’s home gallery nel suo appartamento nel centro storico cesenate, dà vita all’interessante esposizione “Giancarlo Bugli in città” che apre, è il caso di dire, la porta di casa oggi alle 17 in via Tiberti 4. È la seconda mostra ospitata nella galleria intitolata a Coco, la gatta di casa dal morbido pelo rosso; questa volta valorizza le opere d’arte anche nelle vetrine di tredici esercizi del centro cittadino che si abbelliscono con i quadri di Bugli, scomparso improvvisamente tre anni fa.

Dopo la mostra di Mauro Drudi che ha inaugurato a settembre la galleria di respiro informale, le aspettative sono positive: «Il successo del primo evento ha superato le attese – fa sapere lo psicologo Andrea Magnani –. Non solo; ci accorgiamo che gli incontri spontanei che si creano in questo tipo di galleria casalinga creano un magma generativo che sviluppa nuove idee e progetti. Come ad esempio la collaborazione con la Wag Gallery del mercato Nft per la certificazione di opere virtuali. Per questo omaggio a Bugli faremo anche degustazioni di vini».

Micol ha respirato l’arte del padre, sebbene quand’era bambina Bugli vivesse da artista più che da papà giocherellone. Il decennio dei Settanta è stato cruciale per il cesenate che prese casa anche a Roma dove ha respirato fermenti di ogni tipo. Aprì Radio Blu, una delle prime emittenti libere, realizzò l’audiovisivo “Mostra spettacolo racconto”, il Cio (Comitato olimpico) divulgò le sue opere su “Sport e società di massa”.

Nella ventina di opere alla Coco’s, pure in vendita, selezionate da Micol con la cugina Lisa Bugli, spiccano quadri delle serie “Eros” (Bugli amava le donne), “Mare”, elemento ricorrente come il colore blu, e poi “Ritratti” e “Città” come Roma e Venezia. «Era solito prima fotografare, poi dall’immagine dipingere, spesso a tempera», ricorda Micol.

Ma Bugli era artista autodidatta e onnivoro, passato da cicli serigrafici importanti alla composizione di versi, al romanzo “Con amore e rumore”, condizionato dal grande amore per il cinema. È stato intervistato anche da Aldo Forbice su Radio1, ha diretto il portale www.italystar.it.

Info: 338 4881706

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