Il “Percorso Alidosi”, dove il tempo si è fermato

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Il piccolo Comune di Castel del Rio, estrema propaggine dell’area della città metropolitana di Bologna, ha una sua identità storica e paesaggistica preservata con orgoglio. Ora è tempo di farla apprezzare a chi vuole immergersi nell’atmosfera di un borgo rinascimentale rimasto pressoché intatto, lasciandosi affascinare non solamente nei periodi estivi, quando eventi folkloristici e spettacoli attraggono i turisti con le rievocazioni storiche, ma anche lasciando parlare direttamente il territorio, con i suoi monumenti e la sua natura così ricca.

Un esempio concreto di sostenibilità.

Il Comune propone il Percorso Alidosi, una «passeggiata nel cuore di una comunità rinascimentale», che valorizza le più antiche strutture cittadine, legate soprattutto alla lunghissima dominazione della famiglia Alidosi, che dal 1209 fu feudataria della zona, terminata solamente con l’annessione del territorio di Castel del Rio agli Stati Pontifici, nel 1638. La stretta connessione fra storia, ambiente, fauna e flora nel comune alidosiano è sottolineata dal punto di partenza del Percorso proposto: il Palazzo cinquecentesco posto al centro del paese, residenza fortificata della famiglia Alidosi, ospita oggi la sede del municipio, ma anche il Museo della guerra e della Linea gotica, insieme al Centro didattico ambientale Animal tower, per conoscere la fauna dell’alta valle del Santerno, e al Museo del Castagno, dedicato al marrone Igp. I prodotti del territorio ancor oggi si vendono nella piazza centrale del paese, l’antico Mercatale, sulla quale si affaccia la chiesa di Sant’Ambrogio, dedicata al patrono, il cui culto giunse con i profughi lombardi che in età alto-medievale si rifugiarono nella zona, nel borgo che da loro prende il nome di Massa di Sant’Ambrogio.

Da Ravenna giunse, invece, il culto per la Madonna del Sudore, che viene venerata nell’omonimo santuario di Castel del Rio, che dal 1675 conserva una copia dell’antica immagine ritenuta miracolosa attualmente conservata nel Duomo di Ravenna.

Dal Mercatale, attraverso il Vicolo della fontana, si discende al Ponte Alidosi, sul fiume Santerno, divenuto il simbolo per eccellenza della comunità di Castel del Rio. Costruito nei primissimi anni del Cinquecento, il ponte a schiena d’asino è ancora lì, bellissimo esempio di ingegneria civile (una campata unica di 42 metri, con cinque stanze interne per lo stoccaggio delle merci), ma anche suggestivo punto panoramico e monumento nazionale sin dal 1897. Le feste rinascimentali, ogni anno nelle settimane centrali di luglio, ancor oggi rievocano le tradizioni storiche dell’età d’oro di Castel del Rio e si accompagnano alle feste che fra agosto e settembre sono dedicate alla valorizzazione dei tradizionali prodotti tipici del territorio: il porcino, il tartufo, ma soprattutto il marrone, da più di mezzo secolo coltivazione tipica della zona.

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