Il nuovo disco di Alice è un omaggio a Franco Battiato

Scusate il personalismo, ma parto da un mio ricordo del marzo 2016: Carisport di Cesena, concerto di Battiato con Alice, uno degli ultimi prima della malattia che lo avrebbe tenuto lontano dalle scene fino alla dipartita del maggio 2021. Il “vecchio” Franco aveva già perso parte della sua voce ma la forlivese Carla Bissi lo sosteneva alla grande “entrando” al momento giusto e doppiandolo quando era necessario. Sembravano una voce sola, meraviglioso!

Questo per sottolineare che nessuno più di Alice poteva e doveva dedicare un disco al grande mentore della sua vita artistica, l’uomo che aveva saputo scrivere per lei e con lei canzoni memorabili che nessuno meglio di lei sapeva e sa cantare. Eppure, la voce numero uno dell’universo battiatano ci ha messo un anno e mezzo a pubblicare il suo omaggio, dopo decine, forse centinaia di altri. In parte è comprensibile: il suo carattere schivo, riservato e il suo amore vero e profondo per l’artista scomparso, quasi la obbligava a non confondersi con la massa dei plaudenti…

Così ha aspettato, arrivando buona ultima (lei che era anche arrivata prima negli omaggi, già nel 1997, con “Alice canta Battiato”, anche lì 16 brani: ma l’atmosfera era decisamente diversa, meno celebrativa), quando ormai le dediche cominciano a rarefarsi, e ha fatto bene: il suo “Eri con me” è un disco come tutti i suoi, profondo, sentito, meditato ma non per questo meno emozionante, quasi sentimentale. Senza mai scadere nella piaggeria, nell’autocompiacimento del “come eravamo”, dell’“io e lui”, un’esclusività che non c’era bisogno di sottolineare: lo sanno tutti del grande affetto e rispetto reciproco tra i due. Verrebbe da dire, proprio con Franco: «Torneremo ancora»...

Dopo un tour con Carlo Guaitoli, piano e voce, è entrata in studio per registrare sotto la direzione dello stesso pianista, le sedici canzoni di Battiato che compongono l’album, ma ha voluto aggiungere l’orchestra dei Solisti Filarmonici Italiani perché se è vero che «certe cose accadono solo in dialetto» (come soleva dire il romagnolo Raffaello Baldini), certi pezzi del genio siciliano possono essere suonati solo con l’orchestra, poiché come usava gli archi lui, nessuno in Italia nella musica “leggera”.

E dunque il nuovo cd: ci sono molti classici, del resto la scelta era quasi obbligata. Da “E ti vengo a cercare” a “La cura, da “Povera patria” a “Il re del mondo”, “L’animale”, “La stagione dell’amore”, “I treni di Tozeur”, “Torneremo ancora”. Ma ovviamente la produzione di Battiato è così vasta che Alice potrebbe incidere altri 4 o 5 album a lui dedicati e chissà che non lo faccia in futuro, speriamo.

Per ora accontentiamoci di questi pezzi che ci restituiscono l’altra metà della cantante forlivese. Quella che l’ha segnata per sempre. Nel bene e nel bello!

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