Il mondo del basket in lutto: è morto Luciano Capicchioni

Il mondo del basket perde uno dei suoi personaggi di spicco: è morto, a 75 anni, Luciano Capicchioni. Sammarinese, da 35 anni fondatore e anima dell'agenzia Interperformances, è stato uno dei procuratori più importanti del panorama cestistico mondiale, potendo vantare tra i suoi assistiti personaggi del calibro di Toni Kukoc, Arvidas Sabonis e "Sasha" Danilovic. Prima però, nel lontano 1968, era stato promotore e fondatore della Federazione Sammarinese Pallacanestro, e nel 1969 della Pallacanestro Titano. Ma Capicchioni ha lasciato il segno anche in Romagna, visto che è stato presidente del Basket Rimini Crabs dal 2012 al 2020, prima salvando la società dal fallimento e infine cedendo il diritto sportivo alla nuova Rinascita Basket Rimini. Miglior ricordo non può che essere la sua commovente lettera di addio al Basket Rimini:

“Termina oggi, 29 luglio, la mia esperienza di Proprietario, già Presidente, del Basket Rimini Crabs, gloriosa società che da sempre impersona il viscerale ed unico amore della Città per la Pallacanestro Una società che a sua volta, ininterrottamente dal 1947, ha ricambiato tale onore rendendo gloria alla Città, con la disputa di tanti campionati di vertice, con grandi campioni che hanno vestito la sua gloriosa casacca, ma soprattutto, vanto personale dello scrivente, attraverso il settore giovanile, unanimemente riconosciuto, come tra i migliori e più organizzati in Italia, che ancora oggi consente a molti degli atleti formatesi, di calcare i campi delle Massime Serie Nazionali. Non posso non ricordare tuttavia che tale realtà nel 2012, sommersa da un 1 milione e trecentomila euro di debiti ed estromessa da tutti i campionati nazionali, era tecnicamente fallita, se non fosse stato per il mio intervento. Fu grazie a quanto in precedenza seminato, in termini di rapporti e di credibilità, attraverso la mia attività federale ed alla serietà di un progetto di ristrutturazione della situazione debitoria, portata avanti con rigore secondo solo al rigore dell’operato e senza lesinare ingenti risorse personali e familiari, che già in quella torrida estate si riuscì ad ottenere, in deroga, la partecipazione al campionato nazionale di serie B, assicurato per le successive sei stagioni, oltre al mantenimento dei tesserati tutti che ha consentito l’accesso ad ulteriori finali nazionali giovanili. Fu soltanto per avverse congiunture, sfortuna, serie infinita di infortuni ed una contestazione, spesso non genuina, che nel 2018 nonostante un girone di andata positivo si è registrata un’immeritata retrocessione. Sono stato, a volte anche ingiustamente, attaccato, reo a dire dei critici di non garantire una continuità sportiva, per come la Piazza avrebbe meritato: facile in questa occasione rispondere che ci si portava dietro un fardello di pendenze dalle precedenti gestioni che ogni anno rendevano complicato ed in salita ogni campionato Lascio di contro una società sana, contribuendo così non già ad una “rinascita”, ma alla continuità nel segno dello storico codice affiliativo 000122: pochissime società in Italia possono vantare una più antica ininterrotta partecipazione a campionati FIP. Lascio in mani esperte e sicure con una dote non indifferente e con il non sottaciuto desiderio che venga data continuità al settore giovanile e che non venga distolto in favore della prima squadra “quell’Euro in più”. Non posso non evidenziare come il processo di “ricongiungimento” che oggi viene portato a termine con un comune sforzo e per il bene della pallacanestro riminese sia stato rallentato da scelte opinabili anche dei vertici federali che, con una decisione non del tutto conforme ai regolamenti in vigore, decisero di attribuire ad un nuovo soggetto, lo stesso campionato a cui partecipava il Basket Rimini. Termina dopo 10 anni la mia seconda esperienza da Proprietario, con la certezza di lasciare in mani competenti, e con il “granchio” come sempre e per sempre nel mio cuore".

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