Il mondo cooperativo piange Gianni Poli presidente storico Cims

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IMOLA. Non solo il mondo delle cooperative, ma tutta la città di Imola, piange la scomparsa di Gianni Poli. Nato a Castel del Rio il 17 settembre 1954, lo storico presidente del Cims, la Cooperativa Intersettoriale Montana di Sassoleone, in pensione dal luglio dell’anno scorso, era stato ricoverato qualche giorno fa per un malore al Maria Cecilia Hospital di Cotignola, dove è deceduto nella mattinata di ieri. Poli era entrato nella Cims giovanissimo, appena terminato il servizio militare, e aveva ricoperto per oltre quarant’anni la carica di presidente. Sotto la sua guida la cooperativa è cresciuta fino a diventare l’attuale realtà solida e composita. Nel 2020, dopo il pensionamento, aveva ceduto la presidenza ad Antonio Dongellini, restando a disposizione della cooperativa senza ricoprire cariche ufficiali. Gianni lascia la moglie Cinzia e i figli Mirco e Gloria.

Funerale venerdì

La salma verrà esposta nella mattinata di venerdì alla camera mortuaria di Imola e verso le 10 è prevista la partenza per il cimitero di Sassoleone, località dove è cresciuto Poli. Già domani, la camera ardente alla camera mortuaria di Imola sarà aperta dalle 16.45 alle 18 . Numerosi i messaggi di cordoglio in ricordo, a partire dalla stessa Cims, che «si stringe al dolore della famiglia, nel ricordo di una persona capace, dalle doti umane e aziendali uniche, che per la cooperativa che amava ha dato davvero tutto». In rappresentanza del Partito Democratico, del quale fa parte il fratello Roberto (ex sindaco di Casalfiumanese e consigliere regionale), il senatore Daniele Manca sottolinea come «con Gianni se ne va una colonna portante del sistema cooperativo imolese. Una persona che, anche nelle fasi più difficili attraversate in questi anni dall’edilizia e dalle costruzioni, non è venuto meno alla determinazione e alla volontà di portare la Cims, di fronte a tanti fallimenti che hanno interessato altre realtà regionali del settore, fuori dalla crisi». Poli, continua Manca, «è stato uno dei rappresentanti più autorevoli della tradizione cooperativa, portatrice di un patrimonio di lavoro, occupazione, relazioni con il territorio molto importante. Lo ricordo da sempre, fin da quando lo conobbi negli anni Novanta, quando ero sindaco di Dozza, profondamente legato a quei valori e a quella tradizione, dotato come pochi altri della capacità e dell’autorevolezza di rappresentare l’identità del sistema cooperativo. Esprimo le mie condoglianze e la mia vicinanza alla moglie, ai figli, alla mamma e ai fratelli di Gianni».

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