Il Ministro dell'Istruzione: "Vogliamo la scuola in presenza da settembre"

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Il Governo sta lavorando per escludere la didattica a distanza all'avvio del prossimo anno scolastico. Lo conferma a Firenze, a margine di un'iniziativa in una scuola primaria, il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi. "Stiamo lavorando per questo- dichiara rispondendo ai cronisti- per non trovarci nella situazione dell'anno scorso". L'idea del ministro è di usare tutti gli strumenti, "ma non in alternativa gli uni agli altri. Stiamo lavorando tutti per una scuola in presenza che dia molta attenzione alla socialità. I bambini hanno bisogno di tornare a trovarsi. Una scuola che però deve avere molta attenzione anche a quel recupero di tutte quelle che conoscenze che ovviamente in un anno così difficile sono state più carenti". Sull'uso delle mascherine il ministro rimanda la questione al comitato tecnico-scientifico: "Dipende dal Cts- fa notare- è l'organismo che ha la responsabilità di darci le regole sanitarie ed è giusto che siano gli esperti a farlo. Noi ci adegueremo sulla base di quel principio di autonomia che regge le nostre scuole". Sull'organizzazione scolastica più in generale, ad esempio sulla scelta di adottare ingressi scaglionati, saranno pertanto i singoli istituti a decidere: "Dobbiamo avere fiducia nelle nostre scuole- spiega il ministro- sicuramente troveranno la soluzione migliore per la situazione specifica. Mi sembra difficile dettare da Roma come devono essere organizzate le scuole. Sono autonome dal 1997 ed è giusto che sia così" (Dire)

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