Il Mei – Meeting delle etichette indipendenti – è la più importante manifestazione dedicata alla scena musicale indipendente italiana. La sua 25ª edizione ha animato la città di Faenza per tre giorni (2-4 ottobre) con concerti, convegni, mostre e presentazioni letterarie – svolti nel rispetto delle norme di sicurezza Anti-Covid – che hanno fatto registrare piazze piene e oltre 450mila visualizzazioni online (lo streaming era una delle novità di quest’anno).
Il commento di Sangiorgi
Un successo arrivato inatteso, anzi «oltre ogni più rosea previsione» data la situazione, ha detto Giordano Sangiorgi, patron del Mei. «Un forte segnale di speranza per la ripartenza di tutto il settore». «Il Mei – ha aggiunto – si conferma motore centrale e propulsivo della nuova musica italiana».
La manifestazione ha ricevuto i complimenti anche dalle forze dell’ordine per avere organizzato tutto in sicurezza.
«Alberghi pieni, grande vitalità del centro storico e una città che diventa il centro del rilancio della musica in Italia. Ora il Mei, visto il suo ruolo centrale, deve avviare da subito il percorso con gli enti del territorio per far diventare Faenza capitale della musica».
Tra i progetti, c’è quello di attivare con la Regione Emilia-Romagna e con l’Ater un percorso di valorizzazione dei festival musicali giovanili della regione.
Atteso anche un riconoscimento dal Mibact. «E siamo in attesa di una chiamata per il prossimo Festival di Sanremo e per il concerto del Primo Maggio».
Ultimi premi
Sabato sera si è tenuta la finale del Premio dei Premi, che ha messo a confronto i vincitori dei concorsi intitolati a storici artisti scomparsi: a vincere è stato Luca Guidi. Ad aggiudicarsi la vittoria di “Arrangiami!”, invece, il contest che ha coinvolto musicisti esordienti a riarrangiare alcuni fra i più celebri brani tratti dal catalogo del Gruppo Editoriale Bixio, è stato Antonino Vitali con Canzone arrabbiata di Nino Rota e Lina Wertmüller. «La notizia mi ha reso molto felice – ha commentato la regista –. Canzone arrabbiata era nata sotto la buona stella del mio amico magico e geniale Nino Rota. L’abbiamo scritta insieme per Film d’amore e d’anarchia. Significa quindi molto per me».