Il longianese Aga a Sanremo rock con il brano "Questa non è"

Archivio

Tra i finalisti di Sanremo rock & Trend festival oggi sul palco del Teatro Ariston ci sarà anche il longianese Aga, Alessandro “Gomma” Antolini, batterista, compositore, performer e docente. Un passaggio importante per l’artista romagnolo reduce dal suo secondo album da solista Dream on, che nel suo curriculum annovera l’esperienza con i Granturismo e l’incontro con Fabrizio Bosso. Non a caso, Sanremo rock è il contest più longevo. Nato nel 1987 come costola del più celebre Festival della canzone italiana, ha portato al successo artisti del calibro di Litfiba, Ligabue , Avion Travel. Da qui poi sono passati anche nomi quali Paul McCartney, The Smiths, Duran Duran, Whitney Houston.

Aga parteciperà alla finale con il brano Questa non è. Sul palco sarà affiancato da Denny Savanas, batterista degli Small Jackets e Andrea Danesi.

«Quando ho saputo di Sanremo rock – afferma Aga – la primissima cosa a cui ho pensato è stata: arrivo a suonare sul palco più ambizioso d’Italia con la mia musica. È bellissimo».

Al contest partecipa nella sezione trend, la rappresenta?

«È l’ambito che dà via libera ai vari laptop e sintetizzatori. Oltre a basso e batteria, nel pezzo, aggiungo computer, cianfrusaglie elettroniche che poi sono le stesse del disco. L’impatto è molto forte».

Cosa ha colpito di questo brano?

«Credo l’alto tasso energetico. Siamo un trio power. Nell’elettronica l’energia contribuisce a dare vita ad una performance teatralizzante, un mix avvincente tra teatro ed elettricità».

Di cosa parla la canzone?

«Ho scelto di portare sul palco dell’Ariston un testo semplice, che mi rappresenta. Il brano parla di tutto quello che non è. Dietro c’è una sorta di non detto. Parlo di una relazione in maniera ermetica, non uso mai questo termine, dico illusione, situazione. Il “non” dà spazio a più strade. Non è una canzone vera e propria. Nella forma canzone un aspetto, voce o testo o ritmica, prevale sugli altri. In questo caso, invece, esattamente come in una relazione, tutte le parti hanno la stessa rilevanza».

Cosa si aspetta da questa esperienza sanremese?

«Mi aspetto di potermi dedicare alla musica in maniera internazionale, in Italia. Nel nostra Paese di solito se non calchi questi palchi ti ritrovi a esibirti in spazi improvvisati, è difficile proporre dei live di qualità. All’estero anche nel bar, nel pub più piccolo quando si spengono le luci tutto funziona alla grande, dall’acustica alle attrezzature».

Ha già in cantiere un altro disco?

«A fine ottobre uscirà il nuovo singolo. Anche il disco è quasi pronto, ma questa volta non mi voglio dare scadenze. Sarà un album di singoli».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui