Il liberty e il, decò di Galileo Chini al Mic di Faenza

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Raffinate decorazioni, lustri, eleganti figure femminili: fino al 14 maggio 2023 al Mic di Faenza “Galileo Chini. Ceramiche tra Liberty e Déco”, la più ampia mostra mai dedicata alle sue ceramiche, rivela l’opera di un artista poliedrico, inventore, dalla fine dell’Ottocento, della ceramica moderna italiana.

Chini è stato un artista poliedrico, aggiornatissimo sui gusti e le tendenze europee dell’epoca. Dipinge nature morte, bellissimi paesaggi della sua Versilia, ritratti e ambienti che richiamano la sua esperienza a Bangkok, dove fu ospite del re del Siam proprio per decorare la residenza reale e nel 1909 dipinge la cupola del vestibolo del Padiglione Centrale della Biennale di Venezia. Si dedica con passione all’arte della ceramica con una produzione personalissima e intraprende colossali imprese di ceramica applicata all’architettura come nelle terme di Salsomaggiore, di cui nel 2023 ricorre il centenario della fondazione.

La mostra, curata da Claudia Casali e Valerio Terraroli, espone circa trecento pezzi tra ceramiche e disegni preparatori con numerosi inediti, suddivise in otto sezioni, a documentare le varie fasi di attività delle due manifatture - L’Arte della Ceramica (Firenze, 1897) e le Fornaci S. Lorenzo (Borgo San Lorenzo, 1906) - fondate da Galileo Chini.

«Galileo Chini impersona emblematicamente quel passaggio epocale dalla tradizione storica alla modernità – spiega Terraroli – tra l’eredità di un alto artigianato artistico e l’inevitabile necessità di confrontarsi con un mercato nazionale e internazionale alla ricerca spasmodica di novità».

«La mostra è legata a doppio filo con il Mic e le sue origini. – conclude Casali – poiché Chini fu chiamato a decorare i locali deputati alle arti dell’Esposizione Torricelliana di Faenza nel 1908, da cui prese avvio la fondazione del Museo Internazionale delle Ceramiche».

Info: 0546 697311

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