Il giornalismo investigativo è vivo e lotta al “Dig festival” di Riccione

Cultura

MILANO. Il “Dig festival”, rassegna internazionale dedicata al video giornalismo investigativo, ha scelto Milano per presentare ieri la quinta edizione della kermesse che si aprirà il 30 maggio a Riccione e che per quattro giorni animerà la città con numerose iniziative legate al giornalismo d’inchiesta, ma anche con mostre, spettacoli e concerti d’autore.

Sono 302 i lavori raccolti
Sono oltre mille le inchieste raccolte fin dalla prima edizione e che fanno del “Dig” non solo un festival annuale, ma anche un vero e proprio osservatorio permanente sui temi più caldi legati all’attualità del momento e sul modo di raccontarli anche attraverso le immagini.

Nell’edizione 2019 sono stati 302 i lavori raccolti, con il 60% di opere provenienti da oltre 20 Paesi stranieri. Nella serata di sabato 1° giugno saranno consegnati i Dig awards ai lavori migliori, selezionati da una giuria internazionale che quest’anno ha come presidente Naomi Klein, celebre giornalista e scrittrice canadese. Insieme a lei, compongono la giuria altri 13 professionisti di tutto il mondo: documentaristi, giornalisti e addetti ai lavori di importante testate della radio, della televisione e della carta stampata.


Sette categorie
I Dig awards sono divisi in 7 categorie di concorso. Una di queste, “Dig pitch”, vede sfidarsi 8 progetti d’inchiesta in corsa per un importante premio di produzione da 15mila euro. Nelle altre categorie vengono invece presentati 18 documentari, di diverso formato.
Sono proprio tutte le opere arrivate in finale a costituire il nucleo centrale dei tanti eventi pubblici organizzati tra il Palazzo del Turismo, lo Spazio Tondelli e piazzale Ceccarini, dove giovedì 30 maggio (ore 21.30) si terrà l’evento inaugurale: la proiezione del film di Alex Winter The Panama papers.

Proiezioni, incontri, seminari concerti, spettacoli e mostre
Un palinsesto di 22 proiezioni pubbliche, tutte a ingresso libero (fino a esaurimento posti), alle quali si aggiungono 14 incontri, 12 seminari e 6 tra concerti, spettacoli e mostre. Tra queste, da segnalare Italian personal matters. 1969: racconto fotografico non convenzionale di un anno di storia italiana, mostra a base dell’Archivio Ansa aperta per tutta la durata del festival al Palazzo del Turismo (9-21).


Elio Germano e Thurston Moore
Tra gli ospiti del “Dig” – che nella passata edizione ha contato la presenza di oltre 5mila persone – va segnalato Elio Germano, che presenta il suo nuovo progetto Segnale d’allarme. La mia battaglia VR, proiezione in realtà virtuale del monologo scritto a quattro mani dall’autore con la ravennate Chiara Lagani (Palazzo del Turismo, sabato 1° giugno, ore 16.30, 18.30; domenica 2 giugno, ore 10.00; su prenotazione).
Tra i tanti eventi speciali, da segnalare sabato 1° giugno l’unico concerto italiano di Thurston Moore, leader dei Sonic Youth; ad aprire il suo solo live è la rivelazione dell’indie italiano Giorgio Poi (Spazio Tondelli, dalle 22.30).

Sempre sabato 1° giugno sono in programma due degli appuntamenti più attesi di questo “Dig”: alle 18.30, in piazzale Ceccarini, l’intervista a Naomi Klein e alle 21.30, nella stessa piazza, la premiazione dei Dig awards.
Tutti gli eventi sono a ingresso libero, a eccezione degli incontri della sezione “Masterclass” (10 euro, prenotazione obbligatoria) e del concerto di Thurston Moore e Giorgio Poi (20 euro, prevendita Liveticket).
Tutti le conferenze della Dig Academy sono accreditate ai fini della formazione continua dei giornalisti e danno diritti a 2 crediti dell’Ordine (iscrizioni, come di consueto, sulla piattaforma Sigef).
Programma completo su: dig-awards.org. Info: 329 5608098

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