Il gigante buono: la storia della diga di Ridracoli in mostra

La chiamano “il gigante buono” o “il gigante gentile” la grande Diga di Ridracoli che, inaugurata nel 1982, sbarra il corso del fiume Bidente dando vita a un grande invaso. Paolo Bresciani, vero custode della memoria storica del territorio, ha realizzato una mostra con le immagini della Diga di adesso e all’epoca dei lavori. L’esposizione, allestita fino al mese di giugno, è visibile nell’androne del palazzo comunale di Santa Sofia, 24 ore al giorno. «Da circa dieci anni – racconta Bresciani – raccolgo ed espongo foto legate al nostro territorio: sulla prima guerra mondiale, sul lavoro dei nonni, sui partigiani. La curiosità delle persone per queste testimonianze è molto grande, e lo è anche la disponibilità di chi le mette a disposizione. L’amministrazione comunale dal canto suo mi ha permesso di utilizzare scatti dell’Archivio Valbonesi. E ora Romagna Acque mi ha concesso le foto della storia della diga dall’inizio al giorno oggi».

Eppure all’inizio la diga faceva paura. «Si diceva anche che l’invaso si sarebbe colmato. E invece questa opera imponente che dà vita all’Acquedotto della Romagna è una risorsa irrinunciabile per la nostra collina e anche un’opportunità per il lavoro e per il turismo grazie alla possibilità delle gite in battello elettrico, alla bellezza dei posti. Io poi paura non ne ho mai avuta: mi fido di progettisti e tecnici». Ma Bresciani è già al lavoro con altri progetti. «Sì, in estate ci saranno le mostre sul Memoriale della Rondinaia, una chiesa rimessa a nuovo dal Gruppo alpini dell’Alta Val Bidente, e quella sullo scorrere delle stagioni al lago di Poggio Baldi. Inoltre, stiamo realizzando con gli Equ, nostri concittadini, il progetto “Giovanna mia!” sulla canzone d’amore e resistenza nata qui da noi negli anni terribili della guerra: un’anteprima si terrà già con la camminata del 23 aprile al Monte Tiravento».

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