Il festival "Ravenna historia mundi" dal 9 all'11 settembre

A Ravenna «la storia si racconta, si guarda, si sperimenta». È quanto accade al festival della storia Ravenna historia mundi, promosso dalla Fondazione Ravennantica e in programma dal 9 all’11 settembre. Un ricco programma che si articola fra rievocazioni storiche accurate, conferenze, laboratori didattici e cinema, con uno sguardo, come recita il sottotitolo, «verso Teodorico 1500°».

Nel 2026 ricorreranno infatti i 1500 anni dalla morte di Flavio Teodorico, detto “il Grande”, sovrano del Regno ostrogoto in Italia. Iniziata nel 489, la campagna d’Italia ebbe sorti alterne per gli Ostrogoti, e solo 4 anni dopo, al termine di un lungo assedio per terra e per mare e a seguito di un accordo col sovrano regnante, Odoacre, Teodorico fece il suo ingresso a Ravenna, iniziando di fatto il suo regno. Un regno che si distinse per le scelte lungimiranti, volte a migliorare la vita dei sudditi garantendo la pacifica convivenza di latini e ariani, e che si protrasse fino alla sua morte, avvenuta in circostanze misteriose il 30 agosto del 526.

A Ravenna Teodorico fece edificare il Palazzo imperiale, con accanto la chiesa di Cristo il Redentore, oggi basilica di Sant’Apollinare in Classe, in quella che viene definita “area imperiale”, oltre al suo celebre Mausoleo. Proprio

in vista del prossimo anniversario, la Direzione regionale dei musei dell’Emilia-Romagna ha in programma eventi di riqualificazione e restituzione del patrimonio, che coinvolgeranno sia l’area imperiale che il Mausoleo di Teodorico con la sua vasca di porfido rosso, così come ha annunciato Sandra Manara, direttrice di entrambi i monumenti. Il festival “Ravenna historia mundi”, infatti, nasce anche grazie alla collaborazione con le istituzioni culturali del territorio, come la Direzione regionale dei musei e la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini: in particolare, è grazie alla collaborazione con questa istituzione che sarà possibile, a breve, ammirare la celebre imbarcazione di Teodorico nelle sale del Museo Classis. «Ho notato una certa affezione della città nei confronti di questa imbarcazione – ha sottolineato la soprintendente Federica Gonzato – che fa ormai parte del mito relativo a questa epoca della storia ravennate». Un’epoca che viene definita, a buon diritto, “età dell’oro” per Ravenna.

È soprattutto nei programmi delle conferenze, concentrate nelle giornate di sabato 10 e domenica 11 settembre, che si riscontra l’attenzione al tema teodoriciano: fra i molti interventi (il programma completo è sul sito ravennahistoriamundi.it) il presidente di Ravennantica Giuseppe Sassatelli parlerà de “Il relitto tardo-antico del parco di Teodorico a Ravenna”; Mariangela Galatea Vaglio si occuperà de “L’imperatrice e i Goti: Ravenna e l’impero fra Teodora e Teodorico”; Marco Cappelli racconterà “L’impero colpisce ancora: la guerra tra Goti e Romani nel VI secolo”.

Il festival prenderà avvio venerdì 9 settembre con una sfilata per le vie del centro storico, che coinvolgerà oltre 100 rievocatori per dare vita a una ricostruzione filologicamente corretta degli abiti e degli usi dell’epoca. Che troverà più ampia espressione nelle giornate successive, con l’allestimento di un vero e proprio villaggio nel parco antistante il Museo Classis.

Infine, un ricco calendario di laboratori per bambini e adulti e la proiezione di film storici come “Il gladiatore” o “Hercules” arricchiranno ulteriormente il programma.

Grande soddisfazione da parte dell’assessore alla Cultura del Comune di Ravenna, Fabio Sbaraglia, che sottolinea come il festival «ponga il via a uno sguardo fisso al 2026, e stimoli le istituzioni culturali a realizzare una progettualità dedicata a questa scadenza importante».

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