Il Festival di Castrocaro raccontato da Minisci

«Un piccolo festival per giovani cantanti dilettanti: così nacque nel lontano 1957 il Festival voci nuove di Castrocaro, cresciuto negli anni e negli obiettivi fino a porsi come il trampolino di lancio per Sanremo».

Michele Minisci, a sua volta padre fondatore di una realtà musicale storica a Forlì come il Naima Club, ha voluto seguire la storia di oltre sessant’anni di musica italiana con il suo libro Castrocaro-Sanremo. Solo andata.

«Non ho mirato a parlare però soltanto di musica – precisa Minisci – perché la canzone ha sempre permeato la vita della nostra gente: i motivi più orecchiabili o i brani dell’artista del momento sono sempre stati le colonne sonore delle nostre vite. E Castrocaro ne ha fornite tante, sia grazie ai cantanti che poi da qui hanno spiccato il volo a livello nazionale e non solo, sia con il lavoro, la passione, le emozioni di tutti quelli che dopo qualche tentativo sono tornati alle loro vite di prima, con un bagaglio di esperienze che non li avrebbe comunque mai abbandonati».

Forse non tutti ricordano che da Castrocaro hanno ricevuto il “battesimo” del pubblico Iva Zanicchi e Caterina Caselli, Fiorella Mannoia e Gigliola Cinquetti, Giuni Russo e Zucchero Fornaciari.

«Infatti consultare gli archivi del festival, riportare alla luce foto, volti e registrazioni, permette di creare uno spaccato di vita sociale, umano, culturale ma soprattutto musicale capace di fare emergere un “come eravamo” straordinario: non un ricordo nostalgico, ma la testimonianza di un evento irripetibile durato dal 1957 al 1988, gli anni della collaborazione fra Voci nuove e il blasonato palco di Sanremo, a cui approdavano di diritto i due vincitori, un uomo e una donna, della kermesse castrocarese».

Poi ci sono stati anni un po’ “appannati”, in cui lo stesso “fratello maggiore” ligure suscitava meno passione e meno interesse a fronte di tanta musica arrivata dall’estero.

«Ma i castrocaresi, e non solo, ricordano gli anni del Padiglione delle Feste e del centro cittadino trasformati in una specie di “Lido” o di “Croisette” dove si attendevano Aznavour, Montanelli e anche la politica di Roma con il segretario della Dc, Arnaldo Forlani».

E per qualche giorno un piccolo paese romagnolo si trasformava quasi nel centro del mondo: una dimensione che Minisci con ostinato amore per quegli anni e quella musica ha deciso di farci ricordare, con oltre 400 pagine di foto, di ricordi, di emozioni.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui