Il Festival del recupero: cucina circolare applicata a Galeata

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“Tempi di recupero” è un progetto nato nel 2013 da un’idea di Carlo Catani, inventore ad esempio del Cinemadivino e di altri appuntamenti enogastronomici partiti dalla Romagna e che si sono fatti un nome nel tempo. In principio furono le cene all’Osteria La Sghisa di Faenza, culla del progetto stesso, poi venne un libro di ricette antispreco, poi negli anni si è costruita e allargata una rete piuttosto imponente di chef stellati, osti, azdore, gli stessi che si erano succeduti ai fornelli per proporre ricette a base di quinto quarto, del giorno dopo o anche ricette dimenticate e materie prime apparentemente meno nobili, ma soprattutto solo meno conosciute. A questi si sono poi aggiunti produttori gelatieri, vignaioli, artigiani ... insomma si è creata una rete ed è nata quindi l’associazione. Ora arriva il festival.

Le ragioni di un festival

“Festival del recupero”, ovviamente, dove lo stesso obiettivo antispreco nel nome della sostenibilità a tavola è il filo conduttore e anche in questo caso a declinarlo ci saranno chef blasonati, osti, contadini, produttori. Tre giorni di assaggi e confronti, dal 9 all’11 ottobre, nel borgo di Pianetto di Galeata, con epicentro l’Osteria La Campanara. «L’obiettivo dell’iniziativa è coinvolgere tutti in maniera conviviale condividendo idee, pratiche, pensieri e progetti della Rete del Recupero – spiegano Carlo Catani e Laura Deme, organizzatori –. L’associazione culturale Tempi di Recupero racconta storie ed organizza iniziative conviviali per valorizzare le materie prime e le produzioni e insieme mantenere viva la tradizione e la memoria. Tempi di Recupero identifica questo approccio sostenibile in gesti quotidiani e speciali allo stesso tempo, che possano accrescere la sensibilità verso l’uso integro delle materie prime e degli alimenti in generale, in maniera gioiosa e stimolante».

Il programma

Durante i tre giorni si rifletterà su anti spreco e recupero attraverso varie iniziative, mentre i soci della rete, a cui possono aderire semplici cittadini oltre che cuochi e produttori, si riuniranno per mettere in campo nuove idee future. Si terranno pranzi e cene con i piatti del recupero ideati dagli chef, mercatino dei produttori di vino, formaggi, prodotti agricoli, miele, fra cui tra cui Villa Venti e Azienda Agricola Baccagnano, Alba Azienda Agricola, Cau&Spada e David Boada Mendoza, che si snoderà lungo la via principale del borgo di Pianetto di Galeata, per l’occasione chiusa al traffico. Ci sarà anche il gelato artigianale del gelatiere piemontese Giulio Rocci, di “Ottimo! Buono non basta”. E ancora laboratori e incontri sul tema della sostenibilità dedicati alle persone e al lavoro, al miele, alla cagliatura del formaggio, all’acqua come risorsa da difendere, al vino e ai vignaioli del recupero. Durante il Festival della Rete di Tempi di Recupero, avranno luogo anche due conferenze: “ll recupero dell’acqua per garantire il futuro: i cambiamenti climatici stanno mutando gli scenari di approvvigionamento e gestione di uno dei beni più preziosi” e, domenica alle 18.30 “La pietra scartata dai costruttori è diventata pietra d’angolo: conversazioni per il recupero di un lavoro degno”, con ospite lo scrittore Maurizio Maggiani, Dimitrios Argiropuolos (Università degli Studi di Parma), Massimo Caroli, Giovanni Cuocci (La Lanterna di Diogene di Bomporto). La domenica pomeriggio è poi in cartellone il concerto acustico di Roberto Angelini e Rodrigo d’Erasmo dedicato a Nick Drake. Non mancheranno cene e pranzi conviviali con il patrocinio di CheftToChef Emilia Romagna Cuochi preparati dai soci della Rete di Tempi di Recupero Gianluca Gorini di daGorini, Ivan Milani di Bandito 211, Entiana Osmenzeza, Marco Ambrosino di 28 Posti, Omar Casali e Fabio Drudi di Marè, Giorgio Rattini di Osteria da Oreste e Circolo Santabago, Matteo Salbaroli de La Cucina del Condominio, e molti altri e un mercato degli artigiani.

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