Il "Don Juan" di Aterballetto al Ravenna Festival

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È fra gli spettacoli di danza più attesi di questo Ravenna festival; è Don Juan ,coreografia dello svedese John Inger per la compagnia Aterballetto, in scena stasera alle 21.30 e domani al teatro Alighieri di Ravenna. Avrebbe dovuto debuttare un anno fa, coproduzione dello stesso festival, la pandemia non l’ha reso possibile. Nello stesso sfortunato anno però, l’opera coreografica ha debuttato a Reggio Emilia nell’ottobre scorso, e subito dopo a Parigi, riuscendo anche a ottenere il premio Danza&Danza 2020.

Don Juan rilegge coreograficamente il mito di Don Giovanni per il quale Inger si è avvalso della drammaturgia di Gregor Acuña-Pohl e delle musiche originali composte da Marc Álvarez, con microspunti tratti da Gluck. L’idea del coreografo è di confermare l’attualità senza tempo del leggendario Don Giovanni attraverso una lettura psicanalitica, frutto di un lungo percorso di ricerca fra migliaia di pagine scritte da 25 autori sul personaggio. A cominciare dalla commedia originale secentesca del madrileno Tirso de Molina (“L’ingannatore di Siviglia e il convitato di pietra, o Il seduttore di Siviglia e convitato di pietra) fino alla lettura femminista di Suzanne Lilar, passando anche da quella più classica di Molière e Brecht, e dai libretti musicali. Il tutto per arrivare a un “racconto” credibile per un pubblico del terzo millennio in grado di sollecitare nuove aperture.

Nella lettura del “Don Juan” di Inger infatti assume un ruolo fondamentale la figura della madre che ha abbandonato il figlio; Giovanni vivrà l’intera esistenza senza superare il rifiuto materno ricercando continuamente, con seduzione ma spesso anche inganno, una moltitudine di donne per colmare il suo bisogno d’amore negatogli. Questa ossessiva smania dell’altro sesso nasconde inconsciamente il bisogno affettivo mancato della madre, che di fatto si rivela l’unica donna davvero amata dal figlio.

Il coreografo 54 enne, formatosi nel Nederlands Dans Theater di Jiří Kylián, poi nel Cullberg Ballet di Mats Ek, ha dichiarato: «Penso sia una grande sfida confrontarsi con un mito –. Avvicinarmi a un personaggio complicato come lui mi spinge a mettere in discussione il comportamento maschile. Sarà intrigante cercare di incontrarlo, non difenderlo ma magari spiegarlo». Presenti nella coreografia i personaggi che hanno circondato la letteratura di Don Giovanni; il coreografo rende Leo-Leporello alter ego del protagonista, in uno scambio di personalità tra bene e male, tra bianco e nero, caratteristica questa risaltata in scena dall’alternanza di tonalità scenografiche.

Si rivedono le donne famose, come Zerlina in cerca di avventura prima del matrimonio, Tisbea che vuole condurre il gioco sessuale, Donna Anna che cerca la passione. La figura del Commendatore invece viene sostituita dalla immagine della madre che tormenta la psiche di Don Juan. Sedici i danzatori protagonisti.

Info: 0544 249244

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