Il Comune di Forlì agita il centro-destra: "Il patrocinio alla festa delle famiglie arcobaleno? Di una gravità inaudita"

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La festa delle famiglie arcobaleno a Forlì apre uno scontro politico. Qest’anno è stata scelta Forlì per ospitare la Festa delle famiglie organizzata dall’associazione Famiglie arcobaleno Emilia-Romagna e Marche. Appuntamente a domani dalle 15 alle 18 al parco urbano Franco Agosto, quando le coppie ‘arcobaleno’ (e non solo: l’evento è aperto a tutti) si ritroveranno in città da tutta la regione e dalle Marche.

Il consigliere regionale della Lega Matteo Montevecchi (Responsabile dipartimento Famiglia e Valori Identitari della Lega Romagna) esprime tutto il suo dissenso: "Da esponente politico eletto nella Lega come consigliere regionale e referente interno del Dipartimento “Famiglia e Valori Identitari” in Romagna, mi dissocio dalla decisione del Comune di Forlì - assessorato alla cultura, di concedere il patrocinio alla “Festa delle famiglie arcobaleno” che si svolgerà domani. 
Ritengo di una gravità inaudita che un comune di area centrodestra decida di concedere patrocini ad una iniziativa che assume un carattere politico-ideologico e che sostiene le adozioni da parte delle coppie dello stesso sesso, legittima di fatto il ricorso alla pratica dell’utero in affitto e promuove l’ideologia gender. Non a caso il Partito Democratico si è affrettato a congratularsi affermando: "Importante il sostegno della giunta comunale di Forlì". Purtroppo non è il primo episodio, già mesi fa il comune aveva promosso un progetto comunale che tra gli obiettivi contemplava il rispetto dell’identità di genere (in salsa Ddl Zan)". 


"Ciò costituisce - continua Montevecchi - un tradimento nei confronti della difesa della famiglia e dei diritti dei bambini di crescere con una mamma e un papà. Il centrodestra che voglio rappresentare difende la famiglia, non ha un complesso di inferiorità nei confronti della sinistra, non vuole diventare la sua brutta copia e non cala le braghe davanti al mainstream e all’agenda del pensiero unico che intende ridisegnare il concetto di famiglia in chiave relativista e ideologica". 

Centrodestra per Forlì: "Serve una verifica di maggioranza"

A stretto giro di posta, ecco la reazione di Centrodestra per Forlì: “Difficile immaginare che l'annunciata Festa delle  famiglie organizzata dall’associazione Famiglie arcobaleno Emilia-Romagna e Marche al Parco Urbano di Forlì non si trasformi in una facile tribuna per propagare battaglie politiche di parte e diffondere modelli  tuttora ampiamente divisivi, nel tentativo di omologare generi e identità. E che nell'iniziativa siano incluse anche attività dedicate ai minori ci fa chiedere se ne sia stato almeno condiviso il contenuto con le istituzioni pubbliche che hanno concesso il patrocinio. Per primo il Comune di Forlì. Il fatto è che l'assessore alle pari opportunità Andrea  Cintorino, sindaco e giunta non hanno informato i partiti della coalizione di questa iniziativa che per i temi trattati non coinvolge soltanto le forze politiche  ma anche l'opinione pubblica”: lo scrive in una nota Davide Minutillo, capogruppo di Centrodestra per Forlì, e  annuncia la presentazione di una mozione sul tema.
Abbiamo appreso  dell'evento soltanto dai mass media, a giochi fatti. Ben altro era il punto del programma della coalizione che riguarda la famiglia.  Un conto è rispettare i diritti, le scelte e la dignità di ogni persona, ben altro è facilitare il propagarsi di modelli di famiglia alternativi a quella tradizionale, nel pieno di un  dibattito politico che si vorrebbe alimentare a suon di slogan. E che gli organizzatori della Festa abbiano spiegato l'intenzione di divulgare le diverse forme di orientamento sessuale e di qualunque tipo esse siano in un contesto che prevede la partecipazione di minori, ci pone in obbligo di ricordare al sindaco che si tratta di  argomenti sensibili che non si possono trattare fuori da un ambito scientifico e pedagogico in un evento aperto a tutti e senza filtri”: aggiunge Davide Minutillo.  

"Gli organizzatori hanno spiegato che lo  spirito dell’iniziativa è quello di combattere stereotipi e pregiudizi, promuovendo non soltanto l’uguaglianza di tutte le famiglie, ma anche  propagando una rivoluzione linguistica che passa dall'uso della schwa (ə), ovvero la e rovesciata, nell'intenzione non dichiarata di azzerare secoli e secoli di evoluzione linguistica e culturale con la scusa dell'inclusività e del politicamente corretto. Che ne dice Zattini? Cosa ne pensano gli assessori di giunta e i partiti della maggioranza?”: chiede Minutillo .

 “E dunque riteniamo necessario a questo punto avviare una verifica di maggioranza. E' del tutto evidente che non condividiamo questo percorso. Ed è altrettanto chiaro che la natura del patto elettorale che ha portato Forlì a un cambio di passo, dopo decenni di monocolore di sinistra, deve essere rispettato anche in relazione a questi temi etici che sono un elemento cardine. Nei prossimi giorni presenteremo una mozione ed una interrogazione perché gli elettori di centrodestra ci chiedono delle spiegazioni che dovranno essere date”.

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