Il "Cono tronco" di Arnaldo Pomodoro a Santa Sofia

Lo sviluppo, il cambiamento, la crescita… in una parola: la vita. Una sede espositiva all’aperto, fra il fiume e la foresta, come il Parco fluviale di sculture sulle rive del Bidente a Santa Sofia, senz’altro si presta a questo continuo mutamento. Ma ci vogliono anche volontà e capacità di collaborazione da parte degli attori istituzionali per dare nuova vita ai luoghi. Di questo a Santa Sofia si sono fatti portatori l’Amministrazione comunale e Romagna Acque Società delle Fonti, che dal 1993, quando anche per rivitalizzare il Premio Campigna fu istituito il Parco, cooperano per portare a dialogare con la natura le opere di artisti come Mauro Staccioli, Hideyoshi Nagasawa, Francesco Somaini. Ora la loro strada si è incrociata con quella di un grandissimo artista: e il 27 settembre (ore 16.30), grazie anche all’opera di connessione del grande critico e storico dell’arte Renato Barilli, viene presentata al pubblico la più recente acquisizione dell’esposizione all’aperto, “Cono tronco” di Arnaldo Pomodoro, inaugurazione della 61ª edizione del Premio Campigna.

Legittimamente orgogliosi Daniele Valbonesi e Isabel Guidi, sindaco e assessora alla Cultura di Santa Sofia. «Aggiungere “Cono tronco” alle 12 opere già collocate – affermano infatti – equivale a realizzare un’opera autenticamente “pubblica”, che offre spunti di bellezza a chi, appassionato o meno di arte, passeggia per il parco fluviale».

“Cono tronco”, che la Fondazione Pomodoro concede in comodato d’uso al Comune di Santa Sofia per 5 anni, che verranno poi rinnovati, risponde del resto ai criteri dettati da Barilli all’epoca dell’istituzione del Parco: il dialogo fra opera d’arte e natura infatti sta alla base di questa esposizione. «Mentre dal canto suo la creazione di Pomodoro – spiega Caterina Mambrini, direttrice della Galleria Vero Stoppioni – gioca fra la lucentezza della lama triangolare e il tronco di cono in bronzo che la sostiene, in una interazione con i colori e i riflessi della natura circostante».

E mentre proprio la Galleria Stoppioni si prepara, a novembre, a ospitare una mostra di opere grafiche dello scultore nativo di Morciano di Romagna (Rimini), Barilli ricorda gli altri “tesori” di Santa Sofia «dalla stessa Galleria Stoppioni alla collezione di opere di Mattia Moreni: eccellenze che bisogna promuovere e far conoscere visto che sono degli unicum, anche nella prospettiva di poter accogliere altre opere di Pomodoro che la Fondazione potrebbe accettare di cedere a Santa Sofia».

Tonino Bernabé, presidente di Romagna Acque, preannuncia in effetti iniziative di valorizzazione di un luogo che sposa bellezze naturalistiche ed eccellenze d’arte, e Massimo Sassi, della Fondazione Pomodoro, si fa portatore di un messaggio del maestro: «L’opera trasforma il luogo in cui viene posta, assumendo valenza testimoniale rispetto al proprio tempo e arricchendo il tempo stesso con stratificazioni di memoria. Per questo voglio che le mie opere stiano tra la gente: perché l’arte sia patrimonio di tutti, e la fruizione di essa sia libera e collettiva, aperta alle interpretazioni di ognuno».

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