Il Comune di Ravenna stanzia 120mila euro per RavennAntica e Oriani

Ravenna

RAVENNA - Non si attenuano le difficoltà del mondo della cultura ravennate. Il Comune così si trova a dover stanziare altri centomila euro per le difficoltà di RavennAntica, che gestisce diversi siti culturali in città e il Museo Classis, e della fondazione Casa Oriani che ha in carico tra le altre cose l’omonima biblioteca di storia contemporanea in centro storico, in via Corrado Ricci.

RavennAntica ha chiesto con una nota inviata al Comune a inizio ottobre, e integrata a metà novembre, l’erogazione di un contributo aggiuntivo di centomila euro. Secondo quanto si legge nell’atto con cui Palazzo Merlato concede questo stanziamento, le motivazioni sono da ricercare nelle « pregiudizievoli ripercussioni che il protrarsi dell'emergenza sanitaria da Covid-19 ha ingenerato in termini di riduzione di incassi con il conseguente acuirsi dei problemi gestionali». Non è un mistero che il turismo nei mesi primaverili si sia ridotto rispetto all’ultimo anno prima del covid, il 2019, ed evidentemente i numeri dell’estate e di settembre – in buona ripresa – non hanno migliorato la situazione dei siti gestiti dalla fondazione. Nell’accogliere le richieste di assegnazione del contributo aggiuntivo, il Comune parla in particolare di una «contrazione delle attività museali e degli spettacoli dal vivo» che hanno inciso sui bilanci. Quindi oltre al basso flusso turistico ad incidere sulle difficoltà dei bilanci sarebbero anche le difficoltà nell’organizzazione degli eventi in luoghi come Classis.

Difficoltà di tipo diverso sono state manifestate dalla fondazione Oriani. In questo caso a venire meno sono stati i contributi di alcuni sostenitori provati che sono stati «costretti a causa dell’emergenza sanitaria a contrarre o riconvertire il budget previsto in favore di più pressanti esigenze». Sono venuti così a mancare al bilancio della fondazione ventimila euro, fondamentali per proseguire le attività istituzionali. La fondazione Oriani oltre alla biblioteca gestisce anche a casa museo dello scrittore di cui porta il nome. La casa si trova a Casola Valsenio, il “Cardello” (dichiarato monumento nazionale nel 1924) e pubblica anche diverse riviste di ricerca storica e culturale.

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