Il Colorificio Sammarinese per gli autodromi di tutto il mondo

È terminato uno spumeggiante Gran Premio di MotoGp a Misano, che ha fatto registrare oltre 140mila spettatori nel weekend. Ma c’è una curiosità: quella della spettacolare pista. Poco meno di 20.000 mq sui quali è concentrato il messaggio che il Misano World Circuit ha voluto sintetizzare, grazie al designer Aldo Drudi: i valori di una identità precisa e irripetibile da comunicare a tutto il mondo. Le texture che personalizzano le vie di fuga sintetizzano colori e valori del territorio e sono opera del Colorificio Sammarinese che adesso collabora con altri circuiti e ha per il futuro progetti di altissimo livello.

Roberto Aiello, direttore vendite dell’azienda, sottolinea i progetti sempre più internazionali. La materia prima è una vernice unica al mondo che viene utilizzata sui cordoli, sulle vie di fuga e sulle griglie di partenza ora in più di 50 circuito nel mondo.

Nuovi circuiti “Misano style”

«Il progetto delle curve colorate ha ispirato ritocchi in molti circuiti mondiali. Ma è nato tutto qui, poi è diventato uno stile, da Miami fino a Dubai – spiega Aiello –. I circuiti ora sposano il colore, prima c’era solo il bianco e il rosso. Ora, grazie alla nostra collaborazione con il designer Drudi, abbiamo lanciato una nuova linea. Ad oggi siamo i leader mondiali anche sui circuiti della Formula Uno. Un orgoglio italiano e sammarinese. A giorni partiremo con gli interventi in Portogallo, ma soprattutto in Indonesia. Si tratta di un’idea – precisa – che mira a rendere unico il circuito, così com’è unica la Rider’s Land, una terra che da sempre genera e accoglie straordinari campioni in un ecosistema speciale e che oggi ha anche la sua bandiera. È un investimento di Mwc, impreziosito dal talento di Aldo Drudi e condiviso dalla strategia condotta insieme a tutti i promotori della MotoGp e sfociato nel bellissimo progetto RideOnColors».

Il progetto indonesiano

L’ultima sfida porta direttamente in Asia. «In Indonesia c’è un problema logistico notevole: non esiste uno scalo nei pressi del circuito ed è necessario fermarsi a Bali». Così interviene il progetto “made in Romagna”: «Il circuito non è facilmente raggiungibile perché non esiste una linea aerea che arrivi nei pressi dell’autodromo. E noi stiamo lavorando ad un progetto che argini questa mancanza».

L’intervento, che è statoavviato nel 2017, è ormai in dirittura d’arrivo: c’è una nuova linea aerea con i colori e le texture che dalle curve del circuito si irradiano verso il territorio. Sono richiamate dal poster 2019 e dalla comunicazione di tutti gli eventi del palinsesto The Rider’s Land Experience che attira migliaia di persone tutto l’anno».

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