Il cesenate Sintoh pubblica l'ep "The pop show vol.1"

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É spietatamente punk rock il nuovo Ep “The top show - volume 1” di Sintoh, al secolo Alessandro Sintini – cantautore e musicista 35enne cesenate che vive in Valmarecchia – che esce oggi su tutte le piattaforme digitali, con 6 tracce musicali che vanno ai 200 di metronomo: «La musica è energia, come me! – dichiara – top è il mio motto, quindi mi sembrava giusto celebrarlo con un titolo degno. Volume 1 perché è il primo di una trilogia, da vero fan di Star Wars amo le trilogie, ovviamente! Ho voluto in questo modo giocoso e in linea con le mie passioni dare continuità al progetto artistico come fosse uno stimolo a procedere, il primo di una serie».

Questo ultimo lavoro è durato un anno perché «prima di andare in registrazione ho apportato molti cambiamenti – spiega dalla sua casa in Valmarecchia – batteria, chitarra, basso, voce, ho fatto tutto da solo, in totale autoproduzione, così come per gli arrangiamenti, ho suonato, mixato, masterizzato e registrato».

Con un team tutto al femminile «Alessia Boni ai cori, Disou per il disegno di copertina. Giada Bargilli per le parti vocali extra, mentre alla fine di un brano c'è Silvia P. con un easter, in musica non c’è quasi mai, lo mettono nei videogiochi, nelle programmazioni delle serie, è una cosa da “nerd”», al fine di creare una distonia totale, per una commistione pop di stili, e un bombardamento di linguaggi e suggestioni, che conduce l’ascolto ad un voluto disorientamento.

Sintoh costruisce con grande ironia una sorta di palinsesto musicale, a partire appunto dal titolo “The top show”, «nato da una gag tra amici», lo ha montato come fosse «un concept dentro al concept, come fossimo live in uno studio radiofonico o in un teatro», restituendoci una dissacrante critica sociale verso il mondo dei media, dei guru del momento.

«Questo è il mio show, voglio godermelo ancora un po’», canta nel primo brano, metafora della vita stessa che, nonostante le salite e i decenni che volano, va vissuta, potremmo dire, suonata, perché lo show deve andare avanti e anche se è «andata male, è andata così, non dirmelo, tanto lo so già, non pensarci». Un monito a non fossilizzarsi e a guardare al futuro.

In Come prima ironizza sull’atteggiamento disfattista dei più, sulla non accettazione passiva dei cambiamenti: «Non è più come prima, dimmi com’è, non sopporti più la gente perché nulla è come prima, meglio il rock'n'roll, come prima si però, come il Vidia, come il Milan, come il Liga, si però, meglio di no!», con la voglia di uscire e di far tornare le band nei club, e di esulare dalla digitalizzazione estrema.

Lampanti i riferimenti musicali alla scena fine anni Novanta-primi Duemila. Tutto l’Ep è costruito su un doppio registro con una voluta dicotomia tra testi malinconicamente dissacranti e note cariche di adrenalina. Non ci resta che pogare!

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