Il Cesena ha perso lo storico tifoso "Jango"

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Domenica scorsa si è spento il supertifoso del Cesena Costante Rossi che a luglio avrebbe compiuto 80 anni. Era stato infettato dal coronavirus, abitava nella zona della Fiorita, lascia la moglie Rosalba e la figlia Giulia e la notizia del decesso (anche per volontà dei familiari che hanno scelto di non affiggere manifesti) è divenuta di dominio pubblico soltanto dopo il funerale di mercoledì quando il feretro stato accompagnato al crematorio di Tipano. Il 79enne era conosciuto nell’ambiente del tifo cittadino con il soprannome di “Jango” come il protagonista, in realtà “Django” (interpretato da Franco Nero), di un noto film western degli anni ’60 diretto da Sergio Corbucci. A parlare della sua scomparsa è stato Marzio Magnani, amministratore del gruppo Facebook “Vecchia Guardia Cesena 1969” dedicato alla memoria storica del Cavalluccio. Una storia che Jango ha vissuto da quando era un ragazzino e scavalcava le mura per vedere la partita al campo dell’Ippodromo, poi in prima linea dai gradoni della vecchia Fiorita, quando ancora non esistevano gli ultras o il Centro Coordinamento.

Sempre presente

“Capo riconosciuto degli aficionados bianconeri, libero da impegni ha un recapito fisso: lo stadio, una passione più grande di lui: il calcio, una squadra su tutte: il Cesena. Sempre presente sulle scale di uno stadio dove sia impegnata la sua squadra. Incita, sbraita, soffre, gioisce, impreca, noncurante delle masse dei tifosi di opposta fazione”. Questo il suo ritratto contenuto in una pubblicazione edita dal “Club Forza Cesena”, il primo nucleo di tifo organizzato a partire dalla stagione 1967-’68 che aveva come punto di ritrovo il Bar del Corso in corso Sozzi e in Jango uno dei supporter più scatenati. Il club non solo colorava lo stadio con bandiere e striscioni, ma organizzava, tramite l’agenzia Viaggi Manuzzi, le trasferte con voli charter e treni speciali.

Radiotelefonista in trasferta

Anche dai campi più lontani si approntavano collegamenti radiotelefonici per tenere informati in tempo reale gli sportivi rimasti in città. E proprio Jango e l’amico ideatore dell’iniziativa Francesco “Chino” Sirotti erano muniti ciascuno di una radiotrasmittente fornita dal fotoreporter Giuseppe Palmas, nonché ex giocatore bianconero. Jango assisteva alla partita dallo stadio, mentre Sirotti restava all’esterno nei pressi di un posto pubblico telefonico. Jango riferiva sull’andamento della gara e Sirotti riportava le notizie telefonicamente a un locale pubblico a Cesena, come il Bar del Corso, il ristorante “da Paolo” (Arrosto Girato) o il Bar Bianconero, dove era installato un altoparlante a favore dei tifosi radunati. Per la diffusione delle sue radiocronache telefoniche, il Club Forza Cesena si avvalse anche della collaborazione dei giornalisti locali Ettore Pasini, Dionigio Dionigi, Bruno Rossi e Adelio Almerigi.

Nozze allo stadio

Jango che lavorava alle Poste e abitava alle Vigne, per poi trasferirsi negli ultimi anni alla Fiorita in via Dante, neppure il giorno del matrimonio rinunciò a seguire il suo Cesena. Almeno per il secondo tempo. Così dopo il pranzo di nozze, dal ristorante raggiunse lo stadio, in occasione di un Cesena-Taranto, accompagnato dalla signora Rosalba (sorella dell’ex portiere bianconero Ubaldo Giorgini) ancora in abito bianco da sposa. Su invito del presidente Dino Manuzzi presero posto in tribuna.

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