Il Cesena e i play-off un anno dopo: chissà se la squadra ha imparato a farsi aiutare dal Manuzzi

Il primo dubbio che salta all’occhio è il seguente: ma il Vicenza in tutti questi mesi cosa ha combinato? I suoi giocatori hanno passato mesi a tirarsi addosso le panche nello spogliatoio? Aveva scelto Marco Giampaolo come motivatore? Fa incontri settimanali con Mario Balotelli consulente di team building? Il Vicenza nella stagione regolare ha perso 14 partite su 38, più di una su tre. Arrivare sesti con una rosa del genere è stato uno schiaffo alla miseria, è comprare una Ferrari e usarla per fare giardinaggio.

Ferrari, appunto. Inteso come Franco Ferrari, la punta del Vicenza. Il suo palo traccia il solco tra una sconfitta preoccupante e un ottimo 0-0 per il Cesena. Quelli di Toscano venivano da 33 giorni di pausa: ieri è stato un problema mentre mercoledì può diventare un vantaggio, perché il Vicenza deve vincere e gioca la quarta gara in 13 giorni. Sono arrivati segnali interessanti dalla formazione titolare, soprattutto in attacco. Ferrante ha avuto un mese per conquistare una maglia da titolare e non ce l’ha fatta, finendo definitivamente in quarta fila dopo Corazza e i gemelli. In più, la visione di Zecca punta nel finale (generoso, come no, ma senso del gol di Nicolas Gorobsov che corre con Franco Pancheri sulle spalle) certifica che ogni minuto in campo di Udoh sarà una sorpresa.

 La partita di ieri ha confermato che il Vicenza sa assalire, ma il Cesena sa difendere, aiutato da un Tozzo che finalmente non ha subito la partita ma l’ha attaccata, coraggioso nelle uscite e fortunato sul palo tonante di Ferrari. È un buon momento per essere fortunati, visto che si decide tutto. In più i direttori di gara di C a volte sono un pericolo, mentre ieri si è visto il raro caso di un metro arbitrale mantenuto dall’inizio alla fine da un Pascarella che non ha sbagliato i fischi importanti.

Lo 0-0 del Menti apparecchia la tavola per un Manuzzi da grandi appuntamenti. C’è un impasto di emozioni senza precedenti che avvolge questi play-off e mercoledì sera capiremo di che pasta è fatto il Cesena. Ci sarà un pubblico da serie A ad alzare il giri del motore: se la squadra riesce a fare surf sull’onda del pubblico, allora il fattore campo sposterà davvero qualcosa. L’ultimo play-off visto al Manuzzi ci ha regalato l’immagine di Cesena-Monopoli, la partita a rovescio, quella dove il Cesena guardava il pubblico pregando che facesse gol la curva. E’ stato anche per quella partita che la squadra è stata completamente stravolta, per vedere qualcosa di diverso mercoledì sera, con tutte le cose al loro posto: la squadra che gioca con coraggio e il pubblico che tifa, non viceversa. Abbiamo aspettato un anno. Vediamo se qualcosa è davvero cambiato.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui