Il censimento delle case di persone illustri dell’Emilia-Romagna diventa un libro

Cultura

Le dimore e le stanze in cui gli artisti e le persone illustri hanno lavorato fanno parte integrante del loro lascito di valori: questi luoghi del pensiero e della creazione sono a tutti gli effetti una porzione della loro eredità, che occorre custodire, preservare, salvaguardare e tramandare. Da questa premessa trae origine la legge regionale 2 del 2022, che guarda alle oltre 90 realtà già censite sul territorio: dimore di artisti (come Giorgio Morandi, Antonio Ligabue, Tonino Guerra, Remo Brindisi), cineasti (Federico Fellini, Bernardo Bertolucci), collezionisti (Luigi Magnani, Ettore Guatelli), letterati (Ludovico Ariosto, Giosuè Carducci, Giovanni Pascoli), musicisti (Giuseppe Verdi, Gioacchino Rossini, Arturo Toscanini), scienziati e inventori (Cesare Mattei, Guglielmo Marconi), personaggi storici (Aurelio Saffi, i fratelli Cervi) e di famiglie illustri.

La recente normativa propone un processo di accompagnamento che “stimola” a mettere in atto buone pratiche; alle strutture che si candidano a far parte delle “Case e studi delle persone illustri” (riconosciute e identificate dal marchio di qualità comune) chiede di partecipare a un percorso di aggiornamento e a un corso di formazione. L’attività formativa, nello specifico, punta a far acquisire la consapevolezza dei requisiti previsti dalla legge per il futuro riconoscimento e per il conseguente accesso ai bandi che, dal 2023, metteranno a disposizione finanziamenti per progetti finalizzati ad attività di salvaguardia, valorizzazione, promozione, fruizione e sostenibilità del patrimonio culturale rappresentato dalle strutture riconosciute.

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