Il caffè ecologico: un ingegnere faentino inventa le cialde compostabili

Faenza

Nella fase di grande trasformazione che stiamo attraversando nessun settore è escluso da innovazioni e creatività. Perciò è un momento questo di geniali invenzioni, di idee e progetti orientati a sostituire l’esistente insostenibile con nuovi sistemi e prodotti per la società futura, senza scalfire possibilmente i tenori di vita precedenti, anzi migliorandoli, e soprattutto migliorando la madre Terra.
Tra le materie più difficili da sostituire c’è la plastica, ma anche quando si è trovata la formula alternativa, potrebbe non andare bene la tecnologia, perciò devono muoversi altre creatività dando vita a processi ormai innescati che coinvolgono tutta la società e il mondo del lavoro.

E’ in questo contesto che inserisce il brevetto di un ingegnere faentino (Steve Lowe, ex “Senzani Group”) e la sua start up Compopack Srl avviata da circa due anni in società con un collega di Ozzano Emilia, Marco Verri. Insieme hanno pensato di sostituire gli involucri delle capsule del caffè, realizzando la macchina per produrle ecosostenibili a impatto ambientale praticamente nullo. Si chiama Ecopod la loro idea “rivoluzionaria” che sarà presentata ad Ecomondo Key Energy, Fiera di Rimini, dall’8 all’11 novembre. Un’idea che nasce nel cuore della packaging valley emiliano-romagnola da parte di due veterani del settore imballaggio.


Premi e contributi


Steve Lowe e Marco Verri sono co-proprietari e per quanto riguarda il futuro del caffè hanno individuato una soluzione alla portata di tutte le realtà industriali e torrefazioni, anche quelle più piccole che vogliono abbattere il consumo dei materiali nelle fasi di confezionamento di cialde e capsule. Il loro progetto ha ricevuto un contributo dalla Regione e dalla Comunità Europea (Por Fesr), inoltre da qualche giorno Ecopod ha ottenuto il prestigioso riconoscimento come uno dei progetti più interessanti del 2022 dalla Commissione di “Start-up & Scale up innovation” nel segmento dedicato al tema attualissimo dell’economia circolare.


Nuove sfide e benefici

Ma di cosa si tratta per la precisione? « Ecopod – afferma Lowe – riesce a migliorare i macchinari utilizzati dalle torrefazioni per il confezionamento delle capsule utilizzando sia i materiali attualmente in uso sia quelli di nuova generazione, compostabili, producendo uno scarto minimale nelle lavorazioni».
Come sottolinea ancora Steve Lowe: «Abbiamo pensato ad una soluzione che sia perfettamente in linea con i principi dell’eco-sostenibilità di Agenda Onu 2030 e visto l’interesse che questa invenzione ha già suscitato, siamo pronti a nuove sfide per un beneficio concreto anche in altri campi».

Attualmente il consumo di capsule e cialde da caffè si aggira sui 28 miliardi di pezzi/anno in Europa (59 miliardi al mondo) di cui il 95% in plastica o lega di alluminio e questo genera quantitativi di scarti enormi, non solo quelli della capsula una volta esausta, ma anche del materiale stesso lavorato nella fase packaging ed eventualmente i costi logistici per chiudere il ciclo-vita.

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