Il Battiato più "sacro" a Ravenna e poi a Rimini

Sono giornate particolarmente intense queste per Ravenna festival, fitte di appuntamenti, spettacoli, concerti, recital che si avvicendano e sovrappongono, costringendo il pubblico a scegliere o spostarsi in fretta da un luogo all’altro in un vero clima festivaliero. Questa sera, per esempio, alle repliche del Paradiso, la terza cantica che chiude il progetto dantesco della “chiamata pubblica” del Teatro delle Albe (alle 20 dalla tomba del poeta fino allo scenario della Loggetta lombardesca ai giardini pubblici), si aggiunge l’altro “Paradiso”, ovvero la performance di Gruppo Nanou che, nello spazio trasfigurato dell’Almagià, giunge proprio oggi alla sua ultima messa in scena (alle 18 e alle 21).
Ma il cartellone di oggi non si ferma ai “paradisi”, al contrario in programma ci sono altri due appuntamenti dei più attesi dell’intera rassegna. Due concerti che apparentemente si collocano in aree musicali tra loro lontanissime, ma forse accomunati da una sottile linea spirituale che li attraversa e certamente uniti per la qualità delle scelte e degli interpreti in scena. Da una parte l’omaggio a Franco Battiato costituito dall’esecuzione della Messa arcaica e delle sue Canzoni mistiche che si dipaneranno sul palco del Pala De André (alle 21); dall’altra il quartetto vocale inglese Orlando Consort alle prese con The birth of Renaissance alla Basilica di San Vitale (alle 21.30), che inoltre sarà protagonista anche dell’ultima liturgia de “In templo domini” che si terrà domani mattina in San Giovanni Evangelista (alle 12).
Ma andiamo con ordine. Ricordare la figura di Franco Battiato a un anno dalla sua scomparsa appare per Ravenna festival come un gesto naturale, inevitabile – i meno giovani forse ricordano il suo Come un cammello in una grondaia con i Virtuosi Italiani nel 1992 alla Rocca Brancaleone, poi nel 2004 sempre per il festival al Pala. Ad accompagnarlo allora c’erano alcuni dei musicisti che gli sono stati accanto una vita e che questa sera sono di nuovo qui, in suo nome: Angelo Privitera e Carlo Guaitoli. Insieme a loro però, oltre all’Orchestra Bruno Maderna e al Coro della cattedrale di Siena “Guido Chigi Saracini”, ci saranno Juri Camisasca e la mezzosoprano Cristina Baggio per l’esecuzione, diretta da Guido Corti, della Messa arcaica.
Alle sonorità essenziali e rarefatte di cui vibra il canonico ordinarium in cui si articola la messa (Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus e Agnus Dei) si affiancano poi quelle, sempre ispirate a una ricerca interiore, delle canzoni cosiddette “mistiche”, tra cui spiccano brani come L’oceano di silenzio, E ti vengo a cercare, La cura… affidate a interpreti legati a Battiato: oltre a Camisasca, Alice e Simone Cristicchi. Va ricordato che si tratta di una produzione che vede la collaborazione del festival ravennate con la Sagra Malatestiana, tanto che domani le stesse musiche risuoneranno al teatro Galli di Rimini.
Nello stesso momento in San Vitale il pubblico è invitato a una sorta di viaggio nel tempo, attraverso inconsueti tesori della musica antica, da scoprire nell’interpretazione di uno dei più esperti ensemble vocali del pianeta: appunto l’Orlando Consort. Che propone una sequenza di piccoli capolavori che segnano il passaggio tra la fine del Medioevo e l’inizio del Rinascimento: gemme polifoniche, in cui le diverse voci si intrecciano condividendo testi e melodie alla pari, secondo l’invenzione di autori che nei secoli del più fiorente mecenatismo, tra Quattro e Cinquecento, erano vere e proprie star – tra i tanti spiccano mottetti e chanson di Guillaume Dufay, Josquin Desprez, Johannes Ockeghem.
www.ravennafestival.org

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