Il bagnino sempre aperto: "E' un biglietto da visita per Rimini"

Archivio

Caldo record, spiagge prese d’assalto, mentre è boom di vendite, con desideri in bilico tra ghiaccioli e piumini. A vedere i bimbi in fila per il gelato fra le ragazze in costume, mentre il profumo di crema solare si mischia con quello delle piade, chiunque penserebbe di trovarsi in estate. A smentire l’illusione ci pensano i cinque venditori ambulanti che portandosi avanti, secondo la dura legge della moda, cercano di piazzare i piumini simil Moncler alle “sciure” di Milano. Nell’attesa di conoscere le nuove tendenze dell’autunno, mentre la colonnina di mercurio s’impenna sui 21 gradi, il bagnino d’Italia del Bagno Tiki 26, Gabriele Pagliarani, conferma che dopo l’ottobrata più calda degli ultimi 180 anni è arrivata la novembrata. Ed è un fiume in piena.

Pagliarani, scusi che giorno è dalle sue parti?

«Direi un bel weekend di maggio. Tutto come da copione, salvo gli ambulanti che hanno cambiato genere in un soffio, passando dall’infradito alla giacca. I turisti? C’è chi arriva vestito a strati e si sbuccia come una cipolla ma la maggior parte viaggia con abiti leggeri e gran voglia di staccar la spina. Quanto a me nel ponte di Ognissanti ho aperto settanta ombrelloni con l’aiuto di quindici ragazzi».

Numeri di tutto rispetto, ma allora com’è che nel cuore di Rimini, tra gli stabilimenti è aperto solo il suo?

«A dirla tutta, sono sei anni che teniamo aperto a ottobre. Rimini è una città quasi visionaria: offre di tutto un po’ anche in autunno, dai musei agli spettacoli, passando per i parchi tematici, quindi non si capisce perché dovrebbe tagliar fuori la spiaggia. Sarebbe come presentarsi a qualcuno che conta, senza tirar fuori il biglietto da visita. Amiamo il nostro lavoro e restiamo a disposizione per offrire un servizio al territorio nonché accontentare i clienti. Tutti hanno diritto al sole, ma soprattutto a una scelta a 360 gradi».

Come commentano in spiaggia il meteo impazzito?

«La Riviera esiste già da settant’anni, io ne compirò 60 a dicembre ed è chiaro a tutti che questa è solo una parentesi, un autunno eccezionale. Prenda me: sono quasi quattro decadi che faccio il bagnino, nel primo biennio finivo la stagione a settembre e adesso mi trovo sulla battigia fino a metà novembre, quando da mesi avevo lavato e messo via le sdraio. Non dico che abbiamo scoperto l’acqua calda ma ciò non toglie che sappiamo prestare attenzione ai cambi di rotta, drizzando le antenne. Del resto la città ha mutato pelle esattamente come il lungomare e dei cambiamenti climatici si parla da decenni. La vita stessa è trasformazione, sia su piccola che vasta scala. Basta recarsi nell’entroterra per inciampare in qualche fossile di milioni di anni fa che reca traccia di conchiglie. Una volta il mare lambiva il Titano e queste giornate sono l’inizio di un nuovo ciclo per la terra, o forse solo del suo naturale proseguimento».

Difficile che i romagnoli si facciano trovare impreparati.

«Possiamo imparare a declinare i cambiamenti. Vero è che la situazione dà molto su cui riflettere, per tanti versi questo caldo non è un bene. Ma, al netto delle preoccupazioni, è ancora tempo di godersi i nostri arenili».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui