Il 49° Festival del teatro da domani a Santarcangelo

RIMINI. Il 49ª Festival del teatro da domani fino al 14 luglio vi aspetta a Santarcangelo di Romagna come recita uno spot nazionale che passa spesso in Radio Rai. Piacevole ascolto per una promozione efficace che rende giustizia alla notorietà e internazionalità della manifestazione che, da un giorno all’altro, come ha affermato la sindaca Alice Parma, trasforma la città in una «grande famiglia». «Siamo molto pochi, sempre, ma a un certo punto diventiamo tanti» e «il complesso lavoro in campo artistico crea un processo osmotico di rigenerazione ampia della città che rappresenta trasformazione e sviluppo verso prospettive future».
Dalla regola prima del festival «basata sul rinnovamento, a cominciare dalla direzione artistica, per una formula culturale che rappresenti sempre la contemporaneità, derivano percorsi comuni verso nuovi pensieri e nuove azioni di sviluppo concreto della città, e ciò non è scontato». Temi di sostanza che hanno caratterizzato la presentazione ieri della 49ª edizione, «un traguardo che fa tremare i polsi», ha sottolineato la sindaca, ma che «rappresenta la forza di questo festival che di anno in anno rinsalda il suo legame con la comunità», come hanno dimostrato le recenti elezioni di cui era divenuto tematica elettorale. È parte della storia cittadina ed è di tutti anche di coloro che non lo seguono da vicino ma lo sentono proprio. E porta con sé una visione costruttiva che dà forma alla città opponendosi al deserto. Andrea Gnassi, sindaco di Rimini, comune socio del festival, citando Calvino, ne ha parlato in questo modo aggiungendo che «permette di costruire piazze e relazioni tra persone non arrendendosi agli algoritmi delle connessioni e lo fa nel segno dei contraddittori linguaggi dell’arte».
Una città capace di mantenere vive le relazioni umane contro le paure sa andare controvento, «ha il coraggio di darsi una rotta e la persegue con un progetto e con una dichiarata volontà«. Ed è una direzione che costruisce comunità con anche una dimensione economica non indifferente.
«Alice Parma ha tenuto la barra della rotta tracciata 50 anni fa, noi sindaci non siamo discendenti che possono dilapidare un patrimonio ma eredi con la responsabilità di salvaguardare e andare avanti, si deve fare perché ci deve essere una città diversa domani». Tornare in piazza è una grande sfida che il festival ogni anno vince, ma è una sfida ancora aperta così come aperto è il tema della ricerca approdata quest’anno sui lidi della lentezza e gentilezza come recita il titolo in inglese “Slow and gentle” e come hanno spiegato Eva Neklyaeva e Lisa Gilardino, direttrici artistiche giunte al loro terzo e ultimo anno.
«Una sfida filosofica, emotiva sensoriale visiva ma anche un invito alla resistenza per uno sguardo critico e per un pensiero disobbediente verso il mondo di oggi», ha dichiarato la Gilardino. E sui contenuti Neklyaeva la parola l’ha affidata con una forte carica poetica agli artisti che saranno protagonisti di questa edizione «che sono arrivati qui con voci più belle di noi». E uno dopo l’altro hanno raccontato i progetti che da domani il pubblico potrà seguire, a cominciare dalla serata di anteprima a Santarcangelo, allo Sferisterio, e da quella inaugurale a San Marino, alla Piscina Olimpionica.
www. santarcangelofestival.com

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