Prima il Lockdown, ora Agosto alle porte: gli impianti di molte aziende di produzione quest'anno subiscono continui stress da spegnimento e riaccensione, e i rischi per la sicurezza si moltiplicano. Gli impianti produttivi sono sistemi altamente complessi e delicati, che necessitano di lunghe procedure di accensione, mantenimento e spegnimento per operare in sicurezza. Approfondiamo l'argomento con Gilberto Tani, fondatore di Oil Service: azienda specializzata nella manutenzione di impianti a olio diatermico.
Gilberto può spiegarci meglio quali sono le problematiche legate ad accensione e spegnimento degli impianti termici di produzione?
Per realizzare molti prodotti servono
grandi quantità di calore e temperature elevate. Per ottenerli si usa invariabilmente un
impianto a olio diatermico, ovvero un impianto in cui dell'olio a circa
300 gradi scorre dalla caldaia al punto di produzione per cedere calore, e tornare indietro alla caldaia per essere nuovamente portato a temperatura elevata. Parliamo di centinaia di metri di tubi, vasi di espansione, giunti di dilatazione e pompe di circolazione, che girano all'interno di enormi capannoni. L'olio che scorre dentro ha
temperature elevatissime, per cui basta una piccola perdita per causare
enormi incendi. Ecco: accensione e spegnimento di questi impianti possono causare degradazione dell'olio e di conseguenza abbassare il punto di infiammabilità ad un livello molto basso, e creare un'alta concentrazione di frazioni leggere al punto che l'impianto non è più in
sicurezza e basta una minima perdita per far innescare un incendio. Ho
personalmente assistito ad alcuni incendi e se il
personale non è sufficientemente
pronto e preparato per questa
evenienza, le cose si fanno serie.
Cosa è l'olio diatermico e a cosa serve?
L'olio diatermico è un idrocarburo di estrazione petrolifera o di sintesi che può resistere a temperature di circa 300°C senza bruciare, è più denso dell'acqua, ha una buona
capacità termica, con le giuste tecnologie può essere
rigenerato, e quando esausto può trasformarsi in altri prodotti utili, così da avere un
basso impatto ambientale. Bene, tutto quello che ho scritto è vero se usiamo l'olio diatermico entro i suoi limiti fisici. Se lo portiamo a
temperatura troppo alta o lo
riscaldiamo troppo velocemente, l'olio diatermico si deteriora: le molecole si spezzano formando gas leggeri disciolti e
residui carboniosi (morchie), che rovinano il corretto funzionamento dell'impianto.
Cosa significa corretta procedura di spegnimento ed accensione?
Arriviamo quindi al punto: quando si accende o si spegne un impianto, vanno attivate e disattivate le sue componenti nel giusto ordine e va eseguito tutte le volte un check-up sistematico dei componenti. Ad esempio
all'accensione per prima cosa vanno attivate le
pompe di circolazione e solo in un secondo momento si può accendere la
caldaia. Altrimenti l'olio presente nella caldaia, non potendo circolare, arriva presto a temperature così elevate da
prendere fuoco. Per lo stesso motivo quando si
spegne l'impianto va spenta prima la caldaia e solo quando la camera di combustione si
raffredda vanno spente le pompe, altrimenti l'olio che si ferma dentro la caldaia si surriscalda. Anche la
curva di riscaldamento è un concetto estremamente delicato: l'olio va scaldato pian piano per evitare che si rompano le molecole. A seconda del tipo di olio la
pendenza massima della curva di riscaldamento può ad esempio essere di 70 o al massimo 100 gradi all'ora.
Cosa devono fare quindi le aziende?
Le aziende devono innanzitutto formare adeguatamente i responsabili dell'impianto, e in secondo luogo preparare procedure a prova di errore che andranno seguite alla lettera al bisogno. La
formazione è importante perché
conoscere a fondo l'impianto e il funzionamento di ogni elemento garantisce al responsabile di sbagliare difficilmente. Inoltre in tempi normali "
agosto viene una volta l'anno", per cui l'evento di spegnimento è davvero più unico che raro: la possibilità di dimenticarsi un passaggio cruciale diventa grande se la procedura non la esegui spesso. Per questo motivo è necessario avere una
procedura scritta da seguire. Da non sottovalutare anche il
corretto livello dell’olio nel circuito: un basso livello di olio nel vaso di espansione durante il raffreddamento del circuito, quando l’olio contrae il suo volume, potrebbe
richiamare aria all’interno del circuito. Quest'aria alla ripartenza causerebbe
cavitazioni delle pompe di circolazione e
inevitabili ritardi alla produzione.