I Morrigan’s Wake a Ravenna con “Highlanders”

Dopo “Bloody monday”, che dedicarono nel 2016 all’indipendenza irlandese, i Morrigan’s Wake si occupano stavolta della Scozia, con “Highlanders”. Anche stavolta si tratta di uno spettacolo multimediale, al teatro Rasi di Ravenna sabato 9 aprile, per il quale ai sei elementi della band si aggiungono quattro musicisti, il gruppo femminile di danze celtiche Scotia Shores di Vicenza, Riccardo Zoffoli alle letture e Gabriella Ceccaroni agli audiovisivi. Lo spettacolo racconta le insurrezioni giacobite contro gli inglesi, tra XVII° e XVIII° secolo, un periodo sconosciuto alla maggior parte degli italiani.
«Dopo l’Irlanda – spiega Massimo Pirini, leader dalla band ed ideatore del progetto – volevamo fare un’operazione analoga con la Scozia, e, piuttosto che trattare periodi storici più noti e coperti da cinema e letteratura, come ad esempio la lotta d’indipendenza con il re Robert the Bruce e il combattente Wallace (co-protagonista del film “Braveheart”, ndr.), abbiamo pensato di occuparci di un periodo da far conoscere. Quando abbiamo contattato gli autori dei brani per chiedere l’autorizzazione ad inciderli, un componente della Battlefield Band (storico gruppo di Glasgow, ndr.) si è complimentato per l’iniziativa, ma mi ha chiesto a quanti italiani potesse interessare l’argomento, e mi ha augurato di riuscire almeno a riempire il teatro».
A differenza di “Bloody Monday”, il cui cd live è uscito postumo, in questo caso il disco è già disponibile, registrato in studio. Come mai?
«Perché lo spettacolo era pronto più di due anni fa, poi la pandemia ha bloccato tutto. Abbiamo pensato che intanto potevamo quantomeno incidere il disco».
“Highlanders” sarà replicato altre volte?
«Ci piacerebbe, ma è molto difficile coordinare diciotto persone sul palco, quindi al momento la risposta e no».

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