I medici: Pasqua, ecco come pranzare coi parenti senza contagiarsi

Pasqua in zona rossa: pranzi coi parenti possibili, ma sono necessari «giudizio e precauzioni». Così il dottor Maurizio Grossi, presidente dell’Ordine dei medici di Rimini, invita alla cautela chi nei prossimi giorni si riunirà coi parenti per celebrare la Pasqua. Due metri di distanza interpersonale e il no alle rimpatriate sono gli imperativi da seguire per delle feste in sicurezza.

Dottor Grossi, quali timori ha rispetto al prossimo weekend pasquale?

«I timori sono gli stessi che avevamo nel periodo di Natale e sono ancora più sentiti visto che ci troviamo in una fase ancora calda della pandemia, con numeri alti. I contagi rischiano di salire di nuovo. È un momento critico: qualcuno dice che stiamo iniziando a vedere la luce in fondo al tunnel, ma io credo si faccia fatica a vederla».

Il dpcm in vigore consente di far visita a parenti amici una volta al giorno, in massimo due persone. È probabile quindi che in tanti decidano di passare le feste con la famiglia, magari pranzando insieme il giorno di Pasqua. Come è possibile proteggersi?

«Innanzitutto è importante scegliere di riunirsi solo con i congiunti più stretti e rinunciare invece a grandi tavolate o rimpatriate. Le ultime raccomandazioni da parte di Inail prevedono di mantenere 2 metri di distanza tra le persone, soprattutto se non si porta la mascherina come quando si mangia. Per riunire in sicurezza anche solo 6 persone bisognerebbe disporre di spazi molto grandi».

Se i nonni hanno già ricevuto il vaccino si può essere più tranquilli nel vederli?

«Un pochino più tranquilli sì. Abbiamo già visto che la vaccinazione è utile e che funziona. Le persone che hanno ricevuto il vaccino non si ammalano e se anche contraggono il virus non si ammalano con forme gravi che richiedono il ricovero in ospedale. L’Inghilterra poi ci mostra come anche solo una dose di vaccino sia in grado di proteggere dai sintomi più gravi. Possiamo trascorrere il pranzo con i nonni e non lasciarli soli. Anche la solitudine, specialmente per gli anziani, è una brutta malattia».

Pranzare in uno spazio aperto, come un terrazzo o un giardino può essere utile?

«Certamente, se la giornata lo permetterà, scegliere di pranzare in terrazzo, in veranda o in altri spazi ampi e arieggiati è una buona scelta. Stare all’aria aperta però non deve sostituire le altre misure: se non si rispettano i due metri di distanza o si sceglie di allargare la cerchia i rischi esistono comunque. Bisogna comportarsi con grande giudizio: la Pasqua rischia di riservarci una brutta sorpresa dentro l’uovo e di tornare ad alimentare il fuoco che stiamo cercando di spegnere con tanto impegno». (Allegra Zanni)

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