I medici: «Allergie? Nessun motivo per non vaccinarsi»

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A dire no alla vaccinazione anti-Covid non sono sono esclusivamente i no-vax convinti. A frenare alcune persone è la preoccupazione per le possibili reazioni avverse a causa delle allergie di cui soffrono.
«È un problema mal posto – rassicura Stefano Falcinelli, presidente dell’Ordine dei medici di Ravenna –. Esiste un protocollo ben preciso e codificato che consente anche alle persone che hanno avuto storie di fenomeni allergici anche gravi di vaccinarsi in assoluta tranquillità».

Nel caso di allergie meno serie, «prima della vaccinazione si effettua una medicazione con un antistaminico e la persona viene tenuta in osservazione per trenta minuti – spiega –. E dopo la vaccinazione la persona rimane in osservazione per altri trenta minuti».

Se la situazione è più grave, «la persona viene messa in contatto urgentemente con un allergologo – aggiunge –, che valuterà le eventuali reazioni ai componenti del vaccino attraverso delle prove specifiche». Insomma, «è veramente molto improbabile che una persona con allergie non si riesca a vaccinare – conclude –, seguendo tutte le precauzioni del caso».


Troppe fake news


C’è un’altra fetta della popolazione, invece, per cui la paura e l’insicurezza derivano dalle informazioni raccolte attraverso Internet. «Una volta si diceva “lo ha scritto il giornale, dunque dev’essere vero”. Al giorno d’oggi, questo stesso ragionamento lo si fa con Internet – osserva Falcinelli –. Sul sito della Federazione nazionale degli Ordini dei medici ( https://portale.fnomceo.it) c’è una pagina dal titolo “Dottore… ma è vero che?” che raccoglie una serie di domande e fornisce risposte scientifiche».

Perché «è necessario affidarsi alle fonti autorevoli e validate – rilancia –. Non si riesce a capire perché quando si parla di salute chiunque si senta o venga ritenuto titolato a esprimere una propria opinione al riguardo».


La politica

Inoltre, «il dibattito sulla vaccinazione è diventato ideologico e politico – continua –. Ma chi è che, se ha una polmonite, ragiona in questi termini per prendere l’antibiotico?». Per tutti gli indecisi, il messaggio è uno e uno solamente: «Abbiamo avuto un problema sanitario di livello mondiale, con 130.000 morti nel nostro Paese e milioni nel mondo – ripercorre Falcinelli –. La sola arma che abbiamo a disposizione è la vaccinazione. A che cosa si può attribuire il minor numero di casi e di morti di oggi rispetto ad aprile (almeno un decimo in meno) se non al vaccino?».

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