I forlivesi Ferrinis nel west con "Davy Crockett"

Il duo forlivese Ferrinis, composto dai fratelli Maicol e Mattia Ferrini, è uscito a inizio marzo con il video del nuovo singolo “Davy Crockett” diretto dal regista e fotografo cervese Samuele Apperti. Il brano che strizza l’occhio alla trap e al pop segue il successo del primo singolo estivo “Balla con la luna”. I giovani ventenni Ferrini nascono come duo musicale durante il primo lockdown quando sentono l’esigenza di esprimere insieme il loro universo. La nuova canzone attinge alle atmosfere western, soprattutto quelli più recenti. Location ideale del video di “Davy Crockett” la Scuderia Foschi di Meldola che ha fatto così da scenario alla trasformazione dei Ferrinis in perfetti banditi del Far West, pronti a far sentire la propria voce sopra ogni cosa.

Ferrini, com’è nata l’idea di “Davy Crockett”?

«È nata dalla passione dei film western in particolare quelli del regista Quentin Tarantino. Il titolo prende spunto da quella figura leggendaria che a un certo punto della propria vita trovò il coraggio di mollare tutto esclamando: “Potete finire tutti all’inferno, io me ne vado in Texas!”».

Quale messaggio cercate di fare arrivare con questo singolo?

«Con questo singolo vogliamo dire che nessuno si deve far mettere i piedi in testa e ognuno di noi è libero di fare ciò che vuole al di là del giudizio degli altri. Una consapevolezza che anche noi abbiamo raggiunto di recente, mentre durante gli anni dell’adolescenza ci sentivamo più condizionati».

Siete poco più che ventenni, qual è il vostro rapporto con la musica?

«È un rapporto che si rafforza di singolo in singolo, cerchiamo sempre il top per assicurarci un buon prodotto. E in questo siamo molto pignoli».

Cosa cercate di raccontare con i vostri brani?

«In ogni singolo che facciamo il messaggio è diverso. Siamo in costante ricerca di generi nuovi, non vogliamo fare sempre e solo il solito genere perché sappiamo già che a lungo andare stancherebbe l’ascoltatore».

Nascete come duo all'inizio della pandemia da Covid-19, per quali motivi unirvi, musicalmente parlando?

«Noi siamo sempre stati uniti, poi c’è da dire che la musica ci ha uniti ancora di più. Perché bene o male quando c’è da fare una base o un testo siamo entrambi d’accordo nel modo in cui svilupparla. Abbiamo sentito l’esigenza di voler dire quello che sentivamo attraverso la musica durante il primo lockdown. L’attenzione suscitata dal nostro primo brano estivo “Balla con la luna” (con 180 mila visualizzazioni su YouTube e 370mila ascolti su Spotity) ci ha spinti a continuare».

Come state vivendo questo difficile momento storico?

«In maniera alquanto normale; naturalmente si stava meglio prima».

I vostri prossimi progetti?

«Il primo è già pronto però non possiamo dire di più. Ma sarà decisamente più bello del primo e anche del secondo».

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