I forlivesi Brando: ecco "Le nostre verità"

Spettacoli

La rockband forlivese dei Brando inizia il nuovo anno musicale con il videoclip da cui prende il titolo l’album “Le nostre verità”, disponibile su Youtube. La band, che ha la new entry del bassista Elia Martina, è già impegnata in studio per la registrazione del nuovo album, che sarà in uscita alla fine del 2021 e che vedrà collaborazioni importanti e featuring con artisti italiani di primo livello, tra i quali Omar Pedrini, leader dei Timoria. Si tratta di un mini road movie, ambientato nel 1993, in pieno periodo grunge e post-grunge, che ha cambiato molte generazioni di giovani alle prese con le loro ribellioni interiori. Girato con l’ausilio della camera-car, il video racconta la storia del viaggio dei fans verso il concerto dei Brando, dove anche la band viaggia in un’auto guidata dall’autista Julian già protagonista del precedente video della band “Come ti vorrei”. Ne abbiamo parlato con il leader Marcello Maietta.
Maietta, innanzitutto com’è nata l’idea di questo video?
«Nasce innanzitutto come omaggio agli anni ’90, a tutto quello che roteava intorno a quegli anni, musica, concerti, amicizia. Praticamente tutto quello che a noi musicisti sta mancando ora. Un video che vuole essere un segnale di positività per questo 2021, per il ritorno ad una agognata “normalità” fatta di divertimento, di abbracci e baci, di sani assembramenti, che in questo momento mancano più dell’aria».
Il titolo del vostro album è “Le nostre verità”, ma quali sono?
«Le nostre verità sono l’essenza della band, la volontà di raccontare le nostre storie, i nostri pensieri, di metterli in musica. La verità è voler rinascere dalle proprie ceneri, ammettere la realtà delle cose e voler regalare in musica al nostro pubblico. Verità è sincerità, sopra ogni cosa. Ma anche altruismo e rispetto, così spesso desueti e dimenticati, ma essenziali nella vita di ognuno. Essere ed agire così come si è, senza sovrastrutture, senza falsi ideali, senza maschere».
Il vostro video: cosa vi ha spinto a fare un salto nel passato?
«La conoscenza del passato è essenziale per vivere il presente e per costruire il futuro. Il passato rappresenta il percorso della nostra crescita e della nostra esperienza. Noi siamo figli degli anni ’90, cresciuti a musica e movimenti di ribellione. Il nostro obiettivo sarebbe quello di riportare nelle radio e sui palchi le celebri “guitar band” che hanno fatto la storia della musica mondiale nei favolosi anni ’90, speriamo di riuscirci un po’ con “Le nostre verità”».
Vede una rinascita collettiva e singola oppure siamo intrappolati nel nostro tempo?
«Abbiamo tutti bisogno di una rinascita, come singoli e come collettività. Non bisogna mai restare intrappolati nel proprio tempo, neanche ora in periodo di pandemia. Bisogna essere sempre proiettati verso il futuro e avere una visione di quello che sarà dopo».
Come state vivendo la pandemia ancora in corso?
«Non ci siamo mai fermati, pur rimanendo nelle nostre abitazioni e a distanza, non abitando nello stesso Comune, abbiamo continuato a creare e a registrare, abbiamo appena finito due nuove singoli con dei featuring importanti. La nostra tournée che doveva partire a marzo del 2020, è stata cancellata. Gli eventi al momento sono fermi, non si parla di ripartenza ancora della musica live, ma questo non ci può abbattere, ci ha solo momentaneamente fermati. Lo spirito creativo non si ferma mai. Il momento è difficile e critico per tutti, soprattutto per chi, come noi, vive quasi esclusivamente di questo mestiere».
Progetti?
«Abbiamo in cantiere un nuovo album che uscirà alla fine del 2021 o all’inizio del 2022, con collaborazioni importanti come Omar Pedrini ex leader dei Timoria e Pierpaolo Capovilla ex leader de Il teatro degli Orrori. Attendiamo con ansia di poter iniziare la nostra prima tournée italiana, abbiamo fame di palco, per noi i live sono vitali».

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